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Vaccinazione eterologa e J&J, i presidenti delle Regioni fanno il punto

16 Giugno 2021

Continua a far discutere i presidenti delle Regioni la determina dell’Aifa sulla vaccinazione covid eterologa e la raccomandazione di somministrare i vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson solo sopra i 60 anni. «In assenza di ulteriori forniture di Pfizer e Moderna» ha detto ieri il governatore della Liguria, Giovanni Toti, in risposta a un’interrogazione del Consiglio regionale «le ultime indicazioni comporteranno verosimilmente una riduzione di 15mila vaccini alla settimana». La campagna, ha ricordato ancora Toti, «era arrivata a 108mila vaccini la settimana scorsa, quindi circa il 7% della popolazione vaccinata settimanalmente. Proprio per rispettare gli obiettivi settimanali indicati dalla struttura commissariale, da ieri il call center della Regione sta contattando le persone che hanno prenotato la prima dose di vaccino per proporre loro di anticipare la somministrazione».

Per il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, la riorganizzazione della campagna vaccinale comporterà un ritardo «di qualche settimana: dovremmo recuperare nello spazio di al massimo due o tre settimane, non di più». Da giovedì, in particolare, partirà la nuova campagna rimodulata per chi, tra gli under 60, aveva fatto la prima dose di Astrazeneca. Slitteranno di una settimana i richiami per chi aveva già in programma la seconda dose di Astrazeneca. «Faremo la cosiddetta vaccinazione eterologa» ha continuato Fontana «quindi a chi aveva avuto per prima dose Astrazeneca dovremmo somministrare una seconda dose di Moderna o di Pfizer, secondo le indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco.

Quanto alla disponibilità di vaccini, ha detto ancora Fontana «c’è stata una generica rassicurazione del generale Figliuolo, il quale ha detto che si cercherà di dare una risposta a questa legittima richiesta di aumentare le inoculazioni di Pfizer e di Moderna. Ne servono di più, altrimenti c’è il rischio di dover rallentare». «E’ fondamentale» ha aggiunto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti «proseguire celermente nella campagna vaccinale, e per questo incoraggio nuovamente un’adesione massiccia dei nostri cittadini che, sino ad ora, sono stati esemplari per senso civico e responsabilità».

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha invece espresso l’augurio «che le vicende degli ultimi giorni convincano tutti della necessità di porre fine al caos comunicativo e informativo sui vaccini. E’ indispensabile parlare con una voce sola. Cessino – ha sottolineato – le comunicazioni quotidiane del commissario Covid, che va ricondotto a una silenziosa funzione tecnico-logistica. Cessino le esternazioni di esponenti di diversi organismi nazionali. Si affidi la comunicazione medico scientifica al solo ministero della Salute, nella persona del Direttore generale della prevenzione, così come avvenuto per la nostra richiesta di chiarimenti. E così come avviene in ogni Paese civile».

Non esistono trial clinici basati su massicci campioni di pazienti che hanno fatto lo switch, ha osservato dal canto suo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, «ma ci sono diversi studi e nessuno ha evidenziato problemi».

Con un post su Facebook, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, rigrazia «il generale Figliuolo per aver dato seguito alla mia richiesta: già domani arriveranno in Basilicata 5.880 vaccini Pfizer in più rispetto alle consegne programmate. Saranno utilizzati esclusivamente per i lucani più fragili, che a breve potranno prenotare sul Portale Poste. Da qui a fine mese – continua – sono previste le consegne di altre 69.790 dosi, che ci consentiranno di implementare la campagna vaccinale e di coprire i richiami. A tal fine, si aggiungeranno alle squadre delle aziende sanitarie già attive, tre unità mobili della Difesa per completare in tempi rapidi le vaccinazioni a domicilio».

Dalla Toscana, il presidente della regione Eugenio Giani riferisce che «la campagna vaccinale prosegue nonostante la situazione relativa ad AstraZeneca, con la necessità da parte nostra di provvedere con i vaccini Pfizer al richiamo degli under 60 vaccinati con Vaxzevria alla prima somministrazione. In questo contesto, anche ieri abbiamo fatto più di 30mila vaccini, e questo è incoraggiante perché’ ormai abbiamo messo una macchina organizzativa talmente ben collaudata che ci consente di superare ogni ostacolo”.

Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, «la campagna vaccinale sta procedendo bene, ci sono 36mila persone che hanno necessità dell’eterologa e sono le categorie essenziali come forze polizie e insegnanti, noi andiamo avanti. Siamo la regione con minor dosi inoculate di Astrazeneca».