estero

Da una start up francese test salivare per covid che invia i risultati a distanza

2 Marzo 2021

Una start up francese, la Grapheal di Grenoble, a circa 150 km da Torino, sta lavorando a un prototipo di test salivare per covid che trasmette i risultati a distanza quando viene appaiato a un semplice smartphone. Il dispositivo, battezzato NPass, rileva la presenza del virus in cinque minuti grazie a un biosensore che poi trasmette il risultato tramite Rfid, lo stesso “radiochip” di cui sono dotate le carte di credito contactless. E’ quindi sufficiente avvicinare al device uno smartphone con tecnologia Nfc (ne sono dotati tutti i modelli di ultima o penultima generazione) per leggere i dati e inviarli al laboratorio o al servizio di prevenzione desiderato.

«Stiamo lavorando a questo prodotto dall’estate scorsa» spiega Jérémie Thiblet, responsabile marketing dell’azienda «l’obiettivo è quello di produrre nuovi strumenti per rispondere alla crisi sanitaria. È nel nostro dna, progettiamo dispositivi che cambiano la vita della collettività».

Il dispositivo funziona a batteria ed è ancora allo stadio di prototipo: nei prossimi giorni partirà uno studio clinico della durata di due mesi condotto su una coorte di 60 pazienti, con il coordinamento del Centro ospedaliero universitario di Grenoble: servirà a valutare le prestazioni in rapporto ai test molecolari (rt-pcr), quindi in caso di esito positivo scatteranno produzione e commercializzazione (prevedibilmente per la fine dell’anno).

Tra gli altri progetti già messi in produzione dall’azienda WoundLab, una medicazione IoT (cioè connessa a internet) che stimola le cicatrizzazioni e monitora la guarigione di ferite e piaghe. Il segreto, in questo prodotto come nel test salivare, è l’utilizzo di un polimero di grafene dalle proprietà elettriche e meccaniche, che ha capacità biostimolanti e rileva i fenomeni biologici.