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Castelli (Federfarma Mi): io farmacista titolare vaccinato alla Fiera

19 Febbraio 2021

«Sono rimasto impressionato: organizzazione minuziosa e cronometrica, personale ben istruito e premuroso, spazi e percorsi progettati perché siano sicuri ed efficienti». E’ il giudizio di Dario Castelli, responsabile rurale di Federfarma Milano, all’uscita dall’hub vaccinale allestito dalla Regione nei padiglioni della Fiera di Milano: è qui che dall’inizio della settimana convergono i farmacisti lombardi dai 55 anni in giù per essere vaccinati contro covid. L’altro ieri è stato il turno di Castelli e di altri 300 suoi colleghi (questa è la media giornaliera dell’hub) e l’esperienza è di quelle che vale la pena raccontare.

«La prima cosa che colpisce» spiega il farmacista «è l’organizzazione: i percorsi sono dettagliati minuziosamente, non fai mai due volte lo stesso tratto, cartelli e frecce ti impediscono di sbagliare e comunque le corsie sono presidiate da volontari che ti spiegano cosa fare». Anche sulla sicurezza non si lascia niente al caso: «Quando, all’inizio, c’è la verifica dei dati anagrafici» conferma Castelli «hai da scegliere tra due stand: se ti sei portato la penna da casa entri in uno, se ne sei sprovvisto vai nell’altro dove ti forniscono di biro che viene subito igienizzata dopo l’uso».

 

 

In tutto, sono cinque le tappe da percorrere: «La prima, come detto, è quella amministrativa, dove devi confermare i dati anagrafici. Quindi passi in un altro stand per l’anamnesi: ti chiedono se hai avuto episodi pregressi con altre vaccinazioni, cronicità e malattie, più il consenso informato. A seguire, ti fanno accomodare in una grande sala d’attesa dove ti siedi e aspetti che ti chiamino per l’inoculazione. Nessuna perdita di tempo comunque, nel mio caso mi hanno chiamato dopo sette minuti».

 

 

Pochi secondi per la somministrazione, quindi il passaggio in una seconda sala d’attesa (diversa dalla prima perché, come detto, il percorso è a senso unico): «E’ l’area dove ti fanno sostare per 15 minuti in modo da verificare l’insorgenza di reazioni anafilattiche» spiega Castelli «rimani seduto finché un volontario non ti avvicina, ti restituisce la tessera sanitaria che avevi consegnato all’ingresso e ti dà un foglio con l’appuntamento per la seconda dose».

 

 

Giudizio finale, un’esperienza che lascia il segno. «Quando ho sentito il presidente del consiglio Mario Draghi parlare della necessità di riorganizzare la campagna vaccinale per coinvolgere tutte le strutture già disponibili, non ho potuto che pensare all’esperienza della Fiera».

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