Passa anche al Senato e quindi è pronto a diventare legge (mancano ancora i formalismi di rito e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) il decreto sulle pubbliche amministrazioni con la norma che istituisce la sezione stralcio della Cceps, la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie. L’obiettivo della disposizione (articolo 21 quater, introdotto in prima lettura alla Camera) è quello sbloccare la pletora di ricorsi arretrati (quasi 900, secondo dati dell’Ordine dei medici) che si è accumulato negli ultimi due anni circa sul tavolo della Commissione a causa avvicendamenti nella composizione rimasti irrisolti.
La sezione stralcio, come recita il testo, dovrà «definire i procedimenti pendenti alla data del 31 dicembre 2024 davanti alla Commissione», è composta da «un presidente, nominato tra i consiglieri di Stato, nonché da quattro rappresentanti, di cui due supplenti, indicati dalle Federazioni nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie» e la sua competenza si limita ai soli contenziosi «conclusi in primo grado con le sanzioni dell’avvertimento, della censura o della sospensione previste dal capo IV del regolamento di cui al dpr 221/1950».
La Legge infine, promette anche l’arrivo di un nuovo regolamento per la riforma complessiva della Cceps, da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, «con decreto del presidente della Repubblica su proposta del ministro della Salute di concerto con il ministro della Giustizia».