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Terza dose, farmacisti e personale delle farmacie nel secondo scaglione

29 Settembre 2021

«Professionisti della sanità e operatori di interesse sanitario, che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali». E’ l’elenco dei soggetti che costituiranno il secondo scaglione della vaccinazione “booster”, la somministrazione della terza dose alle fasce che già hanno completato il primo ciclo. A definirne la composizione la circolare diramata l’altro ieri dal ministero della Salute, che identifica i gruppi ai quali indirizzare il richiamo.

In prima linea, come già si sapeva, ci sono gli over 80 e il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani. «In un momento successivo» recita il documento «una dose booster potrà essere altresì offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali». In questo secondo scaglione, avranno la precedenza «i soggetti di età superiore ai 60 anni o con patologia concomitante, tale da renderli vulnerabili a forme di covid-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione».

A prescindere dal vaccino ricevuto per il primo ciclo, per la dose “booster” si dovrà ricorrere a uno dei vaccini mrna autorizzati (Comirnaty di BioNTech-Pfizer o Spikevax di Moderna) e la somministrazione dovrà avvenire «dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario».

Come evidenziato dal Comitato tecnico-scientifico, concluyde la circolare del Ministero, la somministrazione della terza dose «potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti o pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale verrà invece decisa sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico».