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Ema su Moderna: somministrazione sotto supervisione medica

26 Gennaio 2021

Moderna, il secondo vaccino contro covid autorizzato dall’Ema, deve la sua azione a una molecola chiamata Rna messaggero (mRNA), che contiene le istruzioni per produrre dal virus SARS-CoV-2 una proteina la cui presenza attiva le difese immunitarie. Il vaccino, dunque, non contiene il virus e non può provocare un’infezione da covid dopo l’inoculazione. Lo scrive l’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, nel rapporto finale per la valutazione di Moderna pubblicato ieri sul proprio sito web. Il vaccino, riporta la scheda, viene somministrato con due iniezioni, di solito nel muscolo della parte superiore del braccio, a 28 giorni di distanza l’una dall’altra.

Gli studi clinici, che hanno coinvolto circa 30mila persone, hanno osservato una riduzione dei casi sintomatici da covid pari al 94,1% delle persone che hanno ricevuto il vaccino (11 persone vaccinate su 14.134 hanno avuto COVID-19 con sintomi); in altri termini, è stato dimostrato che il vaccino «è efficace nella prevenzione di covid nelle persone a partire dai 18 anni di età». Gli studi, prosegue l’Ema, hanno anche mostrato un’efficacia del 90,9% nei partecipanti con rischio di grave, compresi gli individui con malattie polmonari croniche, malattie cardiache, obesità, malattie del fegato, diabete o infezione da hiv.

Moderna, ricorda ancora il report, non è attualmente raccomandato per l’uso nei bambini. L’Ema ha concordato con l’azienda un piano da avviare in una fase successiva per raccogliere prove sull’impiego del vaccino in questa fascia di età. L’inoculazione in una donna in stato di gravidanza, invece, dovrebbe essere valutata assieme a un operatore sanitario, dopo avere considerato i benefici e i rischi. Gli studi sugli animali non hanno mostrato effetti dannosi, tuttavia i dati sull’uso di Moderna negli stati di gravidanza sono molto limitati. Non ci sono invece controindicazioni nel periodo dell’allattamento al seno.

Gli effetti indesiderati più comuni insorti durante i trial si sono rivelati in massima parte lievi o moderati e si sono attenuati dopo pochi giorni dalla vaccinazione. La casistica includeva dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, brividi, febbre, linfonodi gonfi o teneri sotto il braccio, mal di testa, dolori muscolari e articolari, nausea e vomito. Hanno colpito più di una persona su 10.

Arrossamenti, orticaria ed eruzione cutanea nel sito di iniezione si sono verificati in meno di una persona su 10. Il prurito nel sito di iniezione si è verificato in meno di una persona su 100, gonfiore e debolezza muscolare su un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta o paralisi) si sono verificati in meno di una persona su mille. Come per tutti i vaccini, Moderna «deve essere somministrato sotto stretta supervisione e con un adeguato trattamento medico disponibile».