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Giustizia Ue su pubblicità Otc, Lombardo: quale lettura dare alla sentenza 

24 Dicembre 2022

La sentenza emanata l’altro ieri dalla Corte di giustizia Ue sulla pubblicità che non reclamizza una particolare marca di farmaco ma il prezzo al quale sono venduti i medicinali o l’offerta promozionale che li accompagna merita di essere messa sotto la lente anche in Italia. Questa almeno è l’opinione dell’avvocato Quintino Lombardo, esperto in legislazione farmaceutica, al quale FPress ha chiesto di commentare la sentenza dei giudici comunitari.

Lombardo, innanzitutto cerchiamo di capire: la vicenda riguarda una campagna pubblicitaria promossa nel suo Paese dalla catena di farmacie lettone Euroaptieka, che proponeva il 15% di sconto sull’acquisto di medicinali a chi acquistava tre prodotti, di qualsiasi tipo e marca. In Italia sarebbe possibile una campagna di questo genere?No, da noi sono categoricamente vietate, perché lo sconto sul prezzo di vendita dei medicinali è possibile solo se praticato a favore di tutta la clientela, cioè a prescindere dall’acquisto di altri prodotti.

 Eppure, capita di vedere spesso, in alcune farmacie, volantini o manifesti che propongono sconti sui farmaci Otc. Con questa sentenza tali pubblicità potrebbero essere vietate?Attenzione, stiamo parlando di due cose diverse: la farmacia che reclamizza uno sconto o il prezzo al quale viene commercializzato un certo farmaco ha il diritto di informare la clientela e di comunicare al pubblico qual è il prezzo di vendita praticato. Nel caso della pubblicità di Euroaptieka, almeno da quello che si desume dalla sentenza, l’obiettivo era un altro: se acquisti di più, allora ti premio con lo sconto e quindi di fatto incentivo l’acquisto del medicinale. E questo, quando si tratta di un farmaco, è giusto che sia proibito. In sostanza, la Corte Ue non ha certo vietato gli sconti: ha confermato la fondamentale importanza e la più ampia portata delle norme europee di disciplina della pubblicità dei medicinali e ha considerato legittime le norme nazionali dirette a vietare pubblicità o attività promozionali che potrebbero incentivare un “uso irrazionale” dei medicinali da parte dei pazienti.

 E allora, le farmacie online che azzerano i costi di consegna a chi supera un certo livello di spesa?Anche in questo caso mi pare stiamo parlando di una cosa diversa, anche perché normalmente questo genere di offerte riguarda tutti gli acquisti nel carrello, non solo sop-otc ma anche integratori, cosmetici o altro extrafarmaco.

Qual è allora la riflessione cui invita la sentenza?La sentenza depositata l’altro ieri è un documento corposo che ha impegnato la Grande Sezione e sarà oggetto sicuramente di analisi approfondite, trattando una materia complessa come quella della pubblicità e promozione dei farmaci. A caldo, la prima considerazione è la seguente: da sempre la giustizia europea afferma il carattere del tutto “particolare” dei medicinali e si sforza di equilibrare esigenze di mercato e preoccupazioni riguardanti la tutela della salute dei cittadini. Questa sentenza dimostra che, per i giudici dell’Unione Europea, quando c’è una lettura dubbia delle norme, le seconde hanno sempre la prevalenza sulle prime.