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Mascherine: Governo annuncia intervento per regolamentare i prezzi

15 Aprile 2020

Il commissario straordinario per l’emergenza da covid, Domenico Arcuri, starebbe lavorando a una nuova ordinanza diretta a regolare i prezzi delle mascherine. Lo ha annunciato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, durante l’audizione di ieri davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera. «Non sono ammissibili speculazioni» ha spiegato il rappresentante del Governo «credo sia necessario un intervento per regolare i prezzi delle mascherine e su questo è al lavoro il commissario Arcuri». In particolare, ha rimarcato Boccia, vanno evitati rincari dove i dispositivi «sono obbligatori per chiunque esca di casa e per tutelare i soggetti più deboli».

Sempre a ieri risale anche la nuova proposta di Federfarma nazionale diretta a calmierare i prezzi delle mascherine. Dopo avere chiesto alle autorità competenti l’adozione di «indicatori di valore» sui ricarichi da applicare ai prezzi di acquisto e di vendita, ora il sindacato titolari avanza la proposta di abbassare l’aliquota iva sulle mascherine dal 22% al 4%, accompagnata all’offerta di utilizzare le farmacie del territorio per «distribuire gratuitamente tutti i dispositivi che dovessero pervenire dalla Protezione civile».

La richiesta di abbassare l’iva, specifica la Federazione in una nota, «parte dalla considerazione che la necessità di approvvigionarsi di mascherine continuerà a caratterizzare anche il post-emergenza, sicché è ragionevole ritenere che tale materiale possa assumere la veste di vera e propria misura di profilassi al pari dei dispositivi medici destinati a soggetti affetti da menomazioni funzionali permanenti», che beneficiano dell’iva al 4%.

Intanto sui social più frequentati dai farmacisti è discussione aperta sull’ordinanza del commissario Arcuri relativa allo sconfezionamento delle mascherine. Le cui disposizioni non convincono tutti. «Non si capisce perché il frazionamento si possa fare solo nel laboratorio galenico quando non tutte le farmacie ne sono dotate» osserva Maurizio Cini, docente di tecnologia e legislazione farmaceutica all’università di Bologna e presidente dell’Asfi «né si comprende il riferimento alle Norme di buona preparazione, visto che questi dispositivi non compaiono nella Farmacopea e sono venduti persino nei ferramenta. Infine, l’ultimo paragrafo, quello sulle sanzioni, fa riferimento ad articoli che non sono più in vigore».