Arriva l’allarme delle Regioni sulla spesa farmaceutica del Ssn, che tornano a prendersela con le norme della Finanziaria che puntano a ridimensionare la distribuzione diretta. Ne riferisce un articolo del quotidiano la Repubblica, che parla di una lettera concordata nell’ambito della Commissione degli assessori regionali alla Salute e inviata al Ministero.
Nel testo, in sintesi, si fa riferimento alle prime rilevazioni dell’Aifa sulla spesa farmaceutica Ssn del 2024: nei primi due mesi, fanno notare gli assessori, sono già stati spesi tra convenzionata e acquisti diretti quasi 4,1 miliardi di euro, ossia 610 milioni in più rispetto al 2023. Se va avanti così, è il ragionamento, a fine dicembre la spesa per farmaci sarà cresciuta di oltre tre miliardi e mezzo rispetto all’anno passato, ossia più di quanto dovrebbe aumentare il Fondo sanitario.
«I dati sul monitoraggio della spesa fanno presagire proiezioni preoccupanti relative all’anno in corso a livello nazionale» è quanto scriverebbero gli assessori alla Salute nella lettera al Ministero, dove si tornerebbero a criticare le disposizioni della Finanziaria che puntavano a ridurre anno dopo anno la distribuzione diretta delle Regioni. La richiesta, così, è di valutare l’impatto della misura sulla spesa e mettere in piedi un sistema di monitoraggio dei costi più efficace. È vero ammettono le Regioni, che sono i farmaci ospedalieri a far volare la spesa, ma come ha già detto quest’estate il direttore tecnico scientifico dell’Aifa, Pierluigi Russo, se questa voce aumenta non è per «inappropriatezza, ma per innovativi e salvavita» e quindi tale spesa non è «comprimibile».