dalla lombardia

Nuova remunerazione, Toselli: qui negate risorse aggiuntive

30 Novembre 2023

La nuova remunerazione mista (quota fissa più margine) che la Legge di bilancio dovrebbe introdurre dal prossimo marzo è “viziata” da un paradosso: non distribuisce alle farmacie lombarde un solo euro delle risorse aggiuntive messe a disposizione dal governo e, addirittura, riduce la loro attuale marginalità. Ne è convinto Giampiero Toselli, segretario di Federfarma Lombardia, che a FPress motiva il suo no (e quello del sindacato regionale) per la riforma fortemente voluta da Federfarma nazionale.

Toselli, la settimana scorsa avete inviato una lettera alla Federazione in cui l’Unione regionale si dissocia dal progetto della nuova remunerazione. All’origine, una stima condotta in collaborazione con Aria, l’Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti, che dice che in media le farmacie lombarde perderanno con il nuovo sistema l’1% degli attuali ricavi. Sui social, però, ci sono farmacisti titolari di altre regioni che sostengono che le farmacie lombarde se la passano bene e un calo di questa entità lo possono anche sopportare…
Facciamo chiarezza: i calcoli non sono miei ma di Aria, l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti, e non sono opinabili in quanto generati dallo stesso processo che assicura la contabilizzazione delle spettanze delle farmacie lombarde. Stiamo parlando delle dcr mensili, i cui dati vengono inviati all’Aifa con un flusso che, guarda caso, la stessa Agenzia del farmaco considera più veritiero e attendibile di quello di Federfarma Nazionale. Ebbene, questi calcoli dicono che, con il nuovo sistema, le farmacie lombarde perderanno non solo ciò che da due anni ricevevano grazie alla remunerazione aggiuntiva, ma anche parte della marginalità preesistente. Ricordo che la remunerazione aggiuntiva era stata introdotta un paio di anni fa con l’obiettivo di sostenere la farmacia, che da tempo registra una crisi di marginalità sulla dispensazione del farmaco in regime convenzionato.

Appunto. I dati dicono che in Lombardia questa crisi è più lieve che altrove perché la Regione è sempre stata tra quelle che fanno poca diretta…
La Lombardia bilancia le risorse tra spesa convenzionata e diretta in modo da consentire ai cittadini di fruire della prossimità delle farmacie e non dovere così recarsi agli sportelli pubblici, distanti e aperti soltanto alcune ore della giornata. Però non va dimenticato che in questa regione le farmacie devono anche affrontare costi di gran lunga più pesanti, come sa bene chiunque viene qui a lavorare da altre regioni. Dunque, le farmacie lombarde non se la passano bene come vogliono alcuni e le risorse che nel periodo considerato sono arrivate dalla remunerazione aggiuntiva hanno aiutato molti titolari. Ora queste risorse spariranno, e in più non riceveremo neanche un euro dei 53 milioni che si aggiungeranno nel 2024 per sostenere la remunerazione mista. Non solo: come già detto, i calcoli di Aria dicono che le farmacie di questa regione perderanno anche una parte della marginalità assicurata dalla vecchia remunerazione, dunque non un passo indietro ma addirittura due.

E questo è il motivo della lettera in cui vi dissociate dalle scelte del sindacato nazionale. Che nella prossima assemblea nazionale, per di più, proporrà una modifica dello Statuto che esonera i suoi vertici a lavorare per gli interessi di tutti gli associati…
Stupisce come Federfarma, che ha discusso a lungo con il governo sulla nuova remunerazione, non abbia tenuto in considerazione gli interessi di più di tremila farmacie associate, che versano puntualmente le loro quote per gli interessi di tutti. Poi, se si vorrà decidere che lo statuto di Federfarma possa essere modificato al fine di consentire di tutelare solo gli interessi di alcuni, allora viene da chiedersi perché le farmacie debbano mantenere l’adesione a un sindacato che non ne garantisce la tutela.