dalle regioni

Diretta, l’Asl Romagna rispolvera i suoi progetti sulla fascia A in dpc

20 Maggio 2025

A volte tornano. Anche i progetti dell’Asl Romagna per spostare in dpc un po’ di medicinali della fascia A che le farmacie distribuiscono nel canale della convenzionata. Un anno fa quei piani, che passavano da una sperimentazione per la quale era stato stilato un protocollo con le Federfarma provinciali di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna (di fatto mai formalizzato), erano stati accantonati dalla Regione dopo il fuoco di fila delle rappresentanze regionali di Federfarma e Assofarm. Ora, però, un tavolo di lavoro costituito il mese scorso dall’Asl con sindacati e Ordini delle tre province romagnole ha ritirato fuori quei progetti dal cassetto e ha ripreso ragionamenti e riflessioni bruscamente interrotti un anno fa.

Dalle indiscrezioni raccolte, il piano sarebbe sempre quello di togliere alla convenzionata una manciata di farmaci ampiamente utilizzati dai cronici, appartenenti alla categoria Atc R03 (patologie respiratorie); l’Asl, in sostanza, acquisterebbe questi farmaci nel canale della diretta e li passerebbe poi alle farmacie che li distribuirebbero in dpc. E per rendere la proposta più interessante di quanto non fosse un anno fa, l’Azienda avrebbe già promesso in cambio un “allentamento” della diretta (con il passaggio sempre in dpc di un po’ di medicinali che oggi sono distribuiti dal canale ospedaliero) e un significativo rifinanziamento del compenso a pezzo oggi riconosciuto alle farmacie del territorio (da 3,20 a 5 euro).

Come detto, un anno fa questi piani erano stati stoppati dall’assessorato alla Salute dopo il muro sollevato congiuntamente dalle rappresentanze regionali di Federfarma e Assofarm, che alla notizia dell’apertura di un nuovo tavolo in Romagna avrebbero ribadito la loro posizione d’allora: progetti di questo genere possono essere valutati e discussi solo a livello regionale. Ma non va nemmeno dimenticata la raffica di ricorsi e diffide con cui, nel 2024, diverse aziende farmaceutiche avevano portato l’Asl davanti al Tar, uno scenario che potrebbe ripetersi caso mai le cose dovessero andare avanti.

E per finire, non va trascurato nemmeno che rispetto a un anno fa c’è ora una nuova Convenzione tra farmacie e Ssn, che sulla carta limita la dpc ai soli farmaci del Pht. E Federfarma nazionale, poche settimane fa, aveva avvisato a chiare lettere le sue rappresentanze territoriali che ogni accordi integrativo stipulato a livello locale avrebbe dovuto soltanto migliorare – non peggiorare – la cornice nazionale.