Finalmente anche la Sardegna si appoggerà alle farmacie del territorio per vaccinare contro l’influenza. Ad annunciarlo un comunicato della Regione che avverte gli assistiti della novità: «Le vaccinazioni potranno essere effettuate quest’anno non solo nei centri vaccinali delle Asl e negli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, ma anche nelle farmacie convenzionate aderenti a Federfarma Sardegna», con cui a luglio l’amministrazione regionale aveva rinnovato l’accordo quadro.
L’intesa era stata siglata per la prima volta nell’ottobre 2024, tardi rispetto all’inizio della campagna. Per questo, alla fine le farmacie che avevano partecipato (una settantina) erano riuscite a vaccinare solo un migliaio di persone, anche perché le forniture di vaccini – in dpc – erano arrivate soltanto a dicembre inoltrato.
«I cittadini aventi diritto» prosegue la comunicazione regionale «possono ricevere gratuitamente il vaccino antinfluenzale presentandosi in una delle oltre 600 farmacie della rete muniti di tessera sanitaria. Le somministrazioni verranno eseguite da farmacisti opportunamente formati e registrate nel sistema informativo AVacS dell’Anagrafe vaccinale regionale».
Con questa iniziativa, ha commentato l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, «confermiamo la volontà della Regione di rendere la profilassi un diritto realmente accessibile a tutti. L’inclusione delle farmacie nella rete vaccinale regionale ci consente di raggiungere in modo più efficace le comunità più isolate, migliorando la copertura e riducendo i rischi per le persone più vulnerabili. La farmacia di comunità è un pilastro del nostro modello di sanità territoriale diffusa».
«La collaborazione con la Regione è sempre più operativa» ha aggiunto Pierluigi Annis, presidente di Federfarma Sardegna «le farmacie dell’Isola sono pronte a supportare la campagna vaccinale mettendo a disposizione la rete più capillare di sanità territoriale presente in Sardegna. Siamo a disposizione per ampliare ulteriormente i servizi sanitari offerti ai cittadini, contribuendo così alla tutela della salute pubblica».