estero

Dall’Oms una nuova nomenclatura Inn per gli anticorpi monoclonali

2 Luglio 2022

Adalimumab, trastuzumab, rituximab. I farmacisti lo sanno da tempo: non è difficile identificare i farmaci che appartengono alla categoria degli anticorpi monoclonali, perché tutti terminano con il suffisso -mab. All’origine c’è una nomenclatura speciale architettata dall’Oms ma le cose stanno per cambiare perché un nuovo sistema, approvato nell’ottobre scorso, sta per entrare in vigore: questa classe di medicinali continua a registrare nuove uscite e quindi servono nomi che aiutino a riconoscere e a distinguere meglio le diverse sostanze.

Come noto, dal 1953 la nomenclatura Inn (Nome non proprietario internazionale) dell’Oms garantisce a tutti i principi attivi una denominazione comune, cioè senza esclusive commerciali: il nome dev’essere inconfondibile nel suono ed esprimere la struttura della molecola; in più, laddove possibile, dovrebbe essere pronunciabile in tutte le lingue e distinguersi con chiarezza da altri nomi scientifici o di marca.

Per esempio, il suffisso -ase è per gli enzimi, -vir per gli agenti antivirali e -tinib per gl inibitori della tirosin-chinasi. Sufficci speciali vengono utilizzati per sottogruppi specifici: -navir contraddistingue gli inibitori della proteasi dell’Hiv, -brutinib gli inibitori della tirosin-chinasi di Bruton.

La nomenclatura Inn per gli anticorpi monoclonali è in vigore dal 1991: come detto, il suffisso -mab identifica la categoria mentre la parte del nome che precede fornisce indizi sull’origine dell’anticorpo; per esempio, “o” per topo, “xi” per cavia chimerica, “zu” per umanizzato, “u” per umano. Questi codici non sono più utilizzati dal 2015, rimangono invece in uso le sillabe che descrivono gli obiettivi farmacologici, per esempio -n(e) per neuronale, -tox(a) per tossina eccetera. Ad aprile risultavano registrati nel sistema Inn 879 nomi con “-mab” per suffisso, ma soltanto 144 appartengono ad anticorpi monoclonali che hanno superato la fase di sviluppo e sono stati approvati.

Poiché negli ultimi anni si sono verificati diversi nuovi lanci di anticorpi monoclonali, che stanno rendendo sempre più difficile creare nuovi nomi che non presentino rischi di ambiguità con quelli già in uso, l’Oms ha adottato una nuova nomenclatura: la desinenza -mab viene conservata pe ri nomi già assegnati, i nuovi prodotti invece saranno identificati da quattro suffissi diversi, a seconda dei casi:

– tug (immunoglobuline non modificate): tutte le immunoglobuline complete monospecifiche il cui dominio Fc non è stato modificato. La loro struttura è simile a quella degli anticorpi naturali generati dal sistema immunitario, ma qui sono inclusi anche gli anticorpi chimerici e umanizzati.

– bart (immunoglobuline artificiali): tutte le immunoglobuline complete monospecifiche il cui dominio Fc è stato modificato da una sequenza amminoacidica alterata.

– mento (frammenti di immunoglobuline): frammenti monospecifici con almeno un dominio variabile legante l’antigene, dove il dominio Fc costante può essere presente completamente, solo parzialmente o per niente.

-mig (immunoglobuline multispecifiche): tutte le immunoglobuline bi/multispecifiche, indipendentemente dal loro formato (naturale o modificato), dalla loro dimensione (intera o frammento) e dalla loro forma (con o senza estensione).

Anche i codici sillabici che precedono il suffisso sono stati riordinati (l’asterisco indica le novità):

-ami-     proteina amiloide sierica (Sap)/amiloidosi

-ba-       batterico

-ci-         cardiovascolare

-it-         vie metaboliche o endocrine

-eni-      inibizione enzimatica

-fungo- Fungo

-grande-              fattore di crescita (recettore)

-ki-*       citochine (recettori)

-ler- *    allergeni

-sto- *   immunostimolante

-pru- *  immunosoppressore

-No-      Infastidire

-os-        Osso

-ta-        tumore

-toxa-    tossina

-vet-       uso animale

-vi-         virale

 

La nuova nomenclatura sarà adeguata di conseguenza per le associazioni anticorpo-farmaco, comunemente usate nelle terapie oncologiche . Il nuovo anticorpo sarà battezzato con la nomenclatura aggiornata, il principio attivo associato manterrà il suo nome. Il nuovo schema non si applica alle terapie cellulari come le Car-T, per le quali l’Oms ha definito una nomenclatura Inn a se stante.