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Ema ed Ecdc, le indicazioni per la prossima campagna vaccinale covid

7 Giugno 2023

I vaccini per covid attualmente autorizzati mantengono la loro efficacia ma la protezione diminuisce nel tempo man mano che emergono nuove varianti. In linea con le indicazioni provenienti dalle ultime riunioni dell’Oms e delle agenzie regolatorie internazionali, la task force per l’emergenza dell’Ema raccomanda un aggiornamento dei vaccini «per colpire i ceppi Xbb che sono diventati dominanti in Europa e in altre parti del mondo». È quanto recita la dichiarazione congiunta rilasciata ieri dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea dei medicinali sui vaccini covid adattati e sul loro impiego nella campagna autunnale 2023.

L’Ema e l’Ecdc, continua il documento, osservano che «i vaccini monovalenti (vaccini mirati a un solo ceppo, come Xbb.1.5) rappresentano una scelta ragionevole per proteggere contro gli attuali ceppi dominanti ed emergenti». In particolare, per gli individui sopra i 5 anni ai quali la vaccinazione è raccomandata secondo le linee guida nazionali, è raccomandata una singola dose del vaccino appena adattato. Per i bambini di età inferiore ai 5 anni, non vaccinati o senza precedenti infezioni da Sars-CoV-2, è invece indicata una vaccinazione primaria da 2 o 3 dosi, a seconda del vaccino adattato da somministrare. L’uso nella popolazione pediatrica dovrebbe seguire le linee guida nazionali. Le persone con un sistema immunitario indebolito potrebbero avere bisogno di dosi aggiuntive.

Per le rivaccinazioni, ricordano ancora Ema ed Ecdc, dev’essere rispettato un intervallo minimo tra le dosi di tre mesi; tuttavia, alla luce delle evidenze  che mostrano un alto livello di protezione contro malattie gravi, si può anche prendere in considerazione un intervallo di quattro mesi.

Le campagne di vaccinazione della prossima stagione autunno-inverno, suggerice ancora il documento, «dovrebbero dare la priorità alle persone che sono maggiormente a rischio di contrarre malattie gravi. Queste includono i 60enni o più, gli individui con un sistema immunitario indebolito e condizioni sottostanti che le espongono a un rischio maggiore di covid-19 grave e le donne in gravidanza. Da prendere in considerazione anche la vaccinazione degli operatori sanitari, a causa della maggiore esposizione a nuove ondate di Sars-CoV-2 e del loro ruolo chiave nel funzionamento dei sistemi sanitari.

La vaccinazione tempestiva in vista di una potenziale ondata di casi di COVID-19 nell’autunno e nell’inverno 2023 è essenziale per proteggere le persone ed evitare che i sistemi sanitari vengano sopraffatti.