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Francia, con le ultime chiusure farmacie in attività sotto le ventimila

30 Novembre 2023

Continuano a calare, in Francia, le farmacie in attività sul territorio, il cui totale è sceso per la prima volta sotto la soglia delle ventimila. A fare il punto le rilevazioni della società di analisi di mercato Gers Data, che nei giorni scorsi con il suo direttore generale aggiunto, David Syr, ora direttore esecutivo di Cegedim Pharma, ha pubblicato su Linkedin un grafico riassuntivo sull’evoluzione numerica del canale.

In sintesi, dalle 22mila circa del 2014 le farmacie francesi sono scese sotto le 20mila il 15 novembre scorso, per la precisione 19.989. Due, secondo Syr, le cause principali: i bilanci in rosso, che spingono i titolari a vendere, e la mancanza di acquirenti interessati a rilevare l’esercizio, che porta a chiudere. Il tutto mentre il settore affronta «una congiuntura difficile caratterizzata da tensioni nell’approvvigionamento, un’inflazione galoppante, una penuria acuta di personale».

Le farmacie, continua Syr, sono anche penalizzate da un mercato farmaceutico che diventa «illeggibile», poiché cresce in due anni da 36 a 43,5 miliardi di euro «ma il margine non fa altrettanto, anzi». Un’opacità che si riflette nella difficoltà per i sindacati dei farmacisti a spiegare alle autorità pubbliche, e in primo luogo alla previdenza sociale, le situazioni economiche deteriorate per gran parte delle farmacie. «C’è certamente bisogno di riarmonizzare le relazioni perché attualmente nessuno crede all’altro» nota ancora Syr.

L’emorragia di farmacie, tra l’altro, è in accelerazione, con 236 esercizi in meno nel 2023 (dato fermato al 15 novembre) ovvero 21,5 farmacie chiuse al mese. Nel 2022 ne erano mancate 171, nel 2021 erano 186 e nel 2020 avevamo chiuso 197 farmacie. Quindi, una media tra le 14,3 e le 16,4 chiusure al mese.