estero

Francia, il farmacista che appende in vetrina le foto dei taccheggiatori

11 Maggio 2022

I taccheggiatori tormentano la sua farmacia e lui si vendica affiggendo le loro foto in vetrina. Accade a Béziers, comune francese dell’Occitania di oltre 70mila abitanti: a Devéze, quartiere difficile e tormentato della “banlieu”, c’è la farmacia del dottor Thomas Orazi, titolare da sei anni: i piccoli furti sono la normalità da quelle parti, ma dall’inizio dell’anno i taccheggi si sono fatti più frequenti e hanno riguardato prodotti più costosi, cosa che ha messo in crescente difficoltà la farmacia. E nonostante decine di denunce, nulla sembra riuscire a fermare i ladri.

Sono piccoli furti che «non mettono a repentaglio il futuro del nostro esercizio» avverte il farmacista «ma logorano Orazi e il suo team: «Dobbiamo riempire gli scaffali in continuazione, perché i prodotti spariscono. Non ho le risorse per assumere una guardia e non vogliamo perquisire le persone che escono, non è il nostro lavoro. Ma non abbiano neanche soldi a sufficienza per mettere un lucchetto su ogni prodotto».

Nonostante le numerose denunce alla questura, nulla sembra scoraggiare i ladri. E se finora i furti hanno riguardato soprattutto prodotti per l’infanzia (pannolini, salviette, lozioni per bambini), il timore è che nel tempo i ladri possano puntare sempre più su.

Nei giorni scorsim, così, il farmacista ha fatto installare un sistema di videosorveglianza. E in una settimana appena, le telecamere hanno immortalato tre taccheggiatori. Stanco dei tanti furti impuniti, Orazi ha deciso di ricorrere al fai da te. E ha affisso sulla porta del negozio le foto dei tre ladri, ricavate dai fotogrammi delle riprese.

Il titolare sa di aver fatto una cosa che la legge vieta, ma la sua convinzione è che i ladri colgano il messaggio: finora non sono mai stati né scoperti né fermati, spiega, adesso sanno che nonm rimarranno impuniti. Finora, poi, nessuno dei suoi clienti abituali ha preso male l’iniziativa. E se polizia e ordine dei farmacisti ancora non si sono fatti sentire, i media invece si sono fiondati sulla notizia: l’obiettivo era sensibilizzare, ha detto Orazi al Quotidien du pharmacien, quindi è stato raggiunto. Tempo una settimana, quindi, e le foto spariranno.