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Francia, Unpf: coinvolgere le farmacie per sgravare i pronto soccorso

21 Aprile 2023

Per decongestionare i pronto soccorso degli ospedali francesi occorre che le autorità sanitarie facciano affidamento anche sulle farmacie. Lo scrive il sindacato dei titolari l’Unpf (Union nationale des pharmacies de France) in un comunicato che commenta le dichiarazioni rilasciate dal presidente Macron alcuni giorni fa, con cui si impegnava a sgravare i servizi di emergenza entro la fine del 2024.

Subito a ruota il ministro della Salute, François Braun, aveva invitato i francesi a rivolgersi al pronto soccorso solo se indispensabile e a chiamare in prima battuta il numero dell’emergenza (che in Francia è il 15) per avere «la risposta più adatta al problema». In ogni caso, ha aggiunto il Ministro in un’intervista radiofonica, per sgravare i pronto soccorso occorreranno interventi differenziati.

A queste considerazioni si aggancia l’Unpf: il decongestionamento degli ospedali, scrive il sindacato, non è raggiungibile senza il contributo della sanità territoriale: «In Francia si contano ogni anno più di 21 milioni di visite al pronto soccorso» ricorda l’Unpf «di cui una gran parte per ustioni, ferite semplici, infezioni urinarie, varie dolori o altri disturbi che troverebbero rapidamente ed efficacemente sollievo in uno studio medico o in farmacia».

Di conseguenza, occorrerebbe definire un assetto degli interventi non programmati che faccia perno sulle figure dell’assistenza primaria, farmacisti compresi. «Questo» osserva l’Unpf «consentirebbe sia un accesso più appropriato alle cure sia un risparmio per la collettività, consentendo di trattare i sintomi immediati e di reindirizzare i pazienti, se necessario, ai medici o alle emergenze».

La strada, in particolare, è quella dello sviluppo di protocolli di cooperazione territoriale, come quelli già in funzione per angina, cistite e varicella. «È importante definire tutte le patologie per le quali questi protocolli avrebbero un valore aggiunto» precisa il presidente dell’Unpf, Christophe le Gall «e impostare una formazione e una remunerazione adeguate a queste nuove competenze».