Nella stagione 2024/2025 le farmacie inglesi hanno somministrato oltre 4 milioni di vaccini antinfluenzali, un numero mai raggiunto prima esclusi gli anni del periodo pandemico. Lo certifica un’analisi condotta dalla Company chemists’ association (Cca), l’associazione che rappresenta i grandi gruppi di farmacie nel Regno Unito, basata sui dati ufficiali dell’Nhs Business Services Authority.
Il dato rappresenta un incremento del 10% rispetto alla stagione precedente e colloca le farmacie al vertice delle realtà territoriali coinvolte nelle campagne vaccinali, a dimostrazione – afferma la Cca – del ruolo sempre più centrale che questi presidi sanitari stanno assumendo nel sistema sanitario inglese.
Particolarmente significativo è l’impatto delle farmacie nei territori più fragili: l’11% dei vaccini è stato somministrato nelle aree più svantaggiate, contro il 9% registrato nelle zone meno deprivate. Un dato che conferma la capacità del canale farmacia di ridurre le disuguaglianze sanitarie e garantire accesso alle cure anche nelle aree a maggiore bisogno.
Alla luce di tali risultati, la Cca ha lanciato un appello al National health service (Nhs) per affidare stabilmente alle farmacie la somministrazione di un ampio spettro di vaccini, compresi quelli contro polmonite, herpes zoster, meningite e pediatrici di routine. Secondo l’associazione, ciò libererebbe fino a 10 milioni di appuntamenti all’anno negli ambulatori dei medici di medicina generale, permettendo loro di dedicarsi ai pazienti con bisogni clinici più complessi.
«Il successo della campagna vaccinale antinfluenzale dell’inverno scorso dimostra che la farmacia di comunità è un partner solido per l’NHS» ha dichiarato Malcolm Harrison, chief executive della Cca. «L’avvio della somministrazione dei vaccini contro Rsv (virus respiratorio sinciziale) e pertosse da parte delle farmacie dimostra che il sistema sanitario ha cominciato a cogliere le opportunità, ma bisogna accelerare». Secondo Harrison, il passo successivo dovrebbe essere l’estensione alla farmacia di tutte le vaccinazioni destinate agli adulti.
Anche Elen Jones, direttrice ad interim della farmacia presso la Royal Pharmaceutical Society, ha sottolineato il valore strategico del canale: «I farmacisti sono professionisti sanitari accessibili e di fiducia, al centro delle loro comunità. Ampliare i servizi vaccinali guidati dalla farmacia potrebbe migliorare la copertura, ridurre le disuguaglianze sanitarie e alleggerire il carico sui medici di base». Tuttavia, ha avvertito, serve un adeguato supporto in termini di finanziamenti, formazione e infrastrutture digitali, oltre a una programmazione uniforme e stabile in tutto il Paese.
Secondo l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa), negli ultimi cinque anni la quota di vaccini antinfluenzali somministrati dagli over 65 in farmacia è cresciuta di quasi 20 punti percentuali, a conferma della fiducia crescente nella professionalità dei farmacisti.
Nel frattempo, la farmacia inglese si prepara a un ulteriore ampliamento dell’offerta vaccinale: nel settembre 2024 è partita la somministrazione dei vaccini contro il Rsv in 50 farmacie pilota, e dall’aprile scorso il Department for health and social care ha deciso di coinvolgere altri 200 presidi farmaceutici per la stagione 2025/2026. A marzo, infine, Nhx England ha avviato le procedure per commissionare alle farmacie la vaccinazione contro la pertosse, integrata nel servizio Rsv.