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Svizzera: allo studio prezzo di riferimento sui generici, no da farmacie e imprese

23 Maggio 2018

Per incoraggiare il consumo di generici e abbassarne i prezzi, la Svizzera potrebbe adottare un sistema di prezzi di riferimento simile a quello adottato in Italia. E’ quanto riferisce la stampa elvetica dopo aver letto l’ultimo rapporto dell’Autorità per la vigilanza sui prezzi, presieduta da Stefan Meierhans: in un confronto tra 15 Stati europei, dice il dossier, la Svizzera è il Paese dove i “senza brevetto” costano di più. E sono poco prescritti. Colpa di un sistema, dice Meierhans, in cui il prezzo dei generici è fissato in base a quello degli originator e che dunque va cambiato.

La proposta, in sintesi, è quella di istituire un prezzo di riferimento per categorie di equivalenza (stesso principio attivo, stessi dosaggi e confezioni), agganciato al costo del farmaco più economico di ogni gruppo con una eventuale tolleranza del 5%. Le assicurazioni rimborserebbero soltanto fino a tale cifra, mentre la differenza sarebbe a carico del paziente (che potrà continuare a utilizzare il branded se la terapia è già stata avviata).

La speranza, com’è facile capire, è che il sistema inneschi tra gli “off patent” un ribasso generalizzato dei prezzi, grazie al quale – scrive il Garante – si potrebbero risparmiare più di 400 milioni di franchi svizzeri (circa 340 milioni di euro). Sempre che la riforma abbia luce verde: il Consiglio federale ha già annunciato che avvierà quest’autunno una consultazione con tutte le parti interessate, ma medici, farmacisti e soprattutto industrie del farmaco hanno già fatto sapere di essere fortemente contrarie.