In Svizzera, la carenza di farmaci sta spingendo sempre più assistiti ad attraversare il confine per cercarli nelle farmacie italiane, dove a volte si trovano più facilmente e anche a prezzi inferiori. I media elvetici, in particolare, hanno riferito nei giorni scorsi il caso di un’anziana che si reca regolarmente a Cannobio (Verbano-Cuso-Ossola) per acquistare benzodiazepine. «Dipendo da loro per dormire» spiega la signora «in Italia le mie ricette sono accettate e sono sicura che i medicinali ci sono».
Secondo il quotidiano Ticino online, non si tratta di un caso isolato: come conferma il portavoce dell’Associazione Farmacisti Ticinesi, Federico Tamò, molti svizzeri scendono in Italia per comprare farmaci come sonniferi, antipertensivi e cardiolitici., conferma che questi sono tra i farmaci più richiesti.
A causa delle carenze, da tempo in Svizzera vige la cosiddetta “dispensazione frazionata”: quando un farmaco, soprattutto se a basso costo come antibiotici e antidolorifici, è soggetto a indisponibilità, il farmacista può dispensare non l’intera confezione ma soltanto le unità prescritte o necessarie. Tuttavia, ricorda Ticino online, alcune categorie di farmaci come gli ansiolitici sono soggetti a restrizioni e per questi prodotti non è nemmeno consentita l’importazione dall’estero in caso di carenze.
Il “pendolarismo farmaceutico”, peraltro, funziona a doppio senso, perché anche gli italiani vanno spesso in Svizzera per procurarsi medicinali che non riescono a trovare nelle loro farmacie. Stesso discorso per i francesi: Ralitza Gauthier, co-titolare della farmacia Pharma 24 di Ginevra, riferisce che dalla Francia vengono in molti per acquistare antibiotici e antinfiammatori che da loro si trovano a fatica. Le disponibilità, spiega ancora Tamò, variano da Paese a Paese in base alle logiche che contraddistinguono la produzione, la distribuzione e le politiche sanitarie locali.