estero

Usa, scandalo oppioidi: Cvs e Walgreens offrono 10 miliardi di dollari

15 Novembre 2022

Cvs e Walgreens, le due principali catene americane di farmacie, hanno accettato un accordo preliminare che le obbligherà a versare 10 miliardi di dollari agli Stati e ai governi locali che hanno intentato cause giudiziarie contro di loro per il celebre scandalo degli antidolorifici a base di oppioidi. Anche la catena Walmart, con le sue farmacie, è coinvolta e – secondo l’agenzia di stampa Bloomberg – avrebbe accettato di pagare tre miliardi di dollari per chiudere anticipatamente i procedimenti in corso. L’accordo, tuttavia, non sarà chiuso fino a quando non avrà aderito un numero adeguato di Stati, contee e città.

Cvs, riferisce ancora Bloomberg, verserà alle controparti quasi 5 miliardi di dollari in 10 anni a partire dal 2023, Walgreens pagherà la stessa cifra in un periodo di 15 anni. «Crediamo che questo accordo sia nell’interesse dell’azienda» ha commentato Walgreens «perché consente ai nostri farmacisti – che lavorano al servizio delle comunità in cui vivono – di continuare a svolgere un ruolo fondamentale nel contrasto all’abuso degli oppioidi».

Stati, città e contee degli Usa hanno intentato più di 3.000 azioni legali contro aziende farmaceutiche, distributori e farmacie con l’accusa di avere minimizzato negli anni i rischi di dipendenze da oppioidi e di non fatto nulla per impedire che questi farmaci fossero utilizzati in modo pericoloso. Negli ultimi vent’anni più di 500mila morti negli Usa per overdose – oltre 80mila solo nel 2021 – sono state attribuite all’abuso di oppioidi; 9,5 milioni di americani dai 12 anni in su sono stati segnalati nel 2020 per aver abusato di oppioidi, e di questi 9,3 milioni sono consumatori di antidolorifici prescritti dai medici e 902mila consumatori di eroina.

Ad agosto, scrive ancora Bloomberg, un giudice federale ha condannato Cvs, Walgreens e Walmart a pagare 650,6 milioni di dollari a due contee dell’Ohio per i danni legati agli abusi di oppioidi. Teva Pharmaceutical Industries ha annunciato a luglio una proposta di accordo da 4,35 miliardi di dollari che potrebbe risolvere migliaia di cause legali nei confronti dell’azienda.

Purdue Pharma – il cui antidolorifico OxyContin è stato accusato da più parti di aver dato il via alla crisi degli oppioidi – ha annunciato a sua volta un accordo con un gruppo di Stati del valore di 6 miliardi di dollari. Johnson & Johnson e i tre maggiori grossisti farmaceutici degli Stati Uniti – McKesson, Cardinal Health e AmerisourceBergen – hanno formalizzato a febbraio un accordo similare da 26 miliardi di dollari.