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Contratto dipendenti, confederali rispondono a Federfarma e mobilitano

18 Ottobre 2025

Rivolgersi a non meglio specificate rappresentanze sindacali, «probabilmente più disponibili ad assecondare gli interessi delle farmacie che non quelli delle farmaciste e dei farmacisti», significherebbe «calpestare la democrazia sindacale». È la risposta che arriva da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs alla minaccia, ventilata l’altro ieri dal presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo, di trattare con altre sigle di categoria il rinnovo del contratto dei dipendenti di farmacia a fronte dello stallo in cui permane il tavolo con le organizzazioni confederali.

«Scegliere di rivolgersi a soggetti non rappresentativi» scrivono in particolare i tre sindacati, è una minaccia «grave e senza precedenti», una scelta «miope e priva di rispetto per la professione e per il servizio offerto alle cittadine e ai cittadini».

I confederali, inoltre, contestano i dati forniti da Federfarma riguardo alla situazione economica della farmacia italiana: «Le farmacie non sono in crisi: i dati ufficiali e numerosi studi economici dimostrano che il settore ha retto meglio di molti altri, con margini di redditività sostenibili. Le farmacie sono un presidio sanitario e sociale indispensabile per il Paese e il servizio va ben oltre la dispensazione dei farmaci».

Negli ultimi mesi, continuano i sindacati, «sono stati rinnovati in altri settori 14 contratti nazionali, con aumenti salariali nettamente superiori ai 180 euro proposti da Federfarma». Le richieste di aumento avanzate dalle sigle confederali, osservano, «non sono frutto di improvvisazione ma il risultato di un calcolo basato sul recupero del potere d’acquisto dei salari. Offrire appena 180 euro non è mediazione: è un chiaro segnale di mancato rispetto verso le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie».

Alla presidenza di Federfarma, concludono Filcams, Fisascat e Uiltucs, è stata inviata una lettera «che rappresenta solo il primo atto formale di un piano di mobilitazione. La mobilitazione, l’unità e la partecipazione sono gli strumenti con cui possiamo, tutti quanti insieme, respingere i tentativi di svilire la professione e conquistare un contratto che ne rispecchi il valore reale».