Federfarma gioca di sponda con i medici di famiglia della Fimmg e i biologi della Fnob per sostenere l’articolo del Ddl Bilancio – attualmente all’esame del Senato – che riconosce le farmacie «come strutture eroganti prestazioni sanitarie e socio-sanitarie anche in sinergia con gli altri professionisti sanitari».
«Secondo Federfarma, Fimmg e Fnob» recita la nota stampa «la disposizione del ddl Bilancio si colloca all’interno di una più ampia strategia di rafforzamento dell’assistenza sanitaria territoriale, fondata sulla collaborazione tra le professioni e le strutture già presenti sul territorio. Un’impostazione che, come ricorda il comunicato, è stata promossa dal ministro della Salute Orazio Schillaci e dal sottosegretario Marcello Gemmato con l’obiettivo dichiarato di portare la sanità vicino ai cittadini».
In particolare, per il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, «bisogna puntare sulla sinergia tra tutti gli operatori sanitari, creando una rete di collaborazione e comunicazione». È cioè essenziale che medici, farmacie e altri professionisti sanitari siano coordinati e lavorino in rete, ciascuno nel rispetto delle proprie competenze, per garantire percorsi di prevenzione, cura e presa in carico condivisi, evitando sovrapposizioni. «La norma sulla farmacia dei servizi contenuta nel ddl di Bilancio va proprio in questa direzione» ribadisce Scotti.
Per i biologi, il presidente della Fnob Vincenzo D’Anna richiama il recente accordo siglato con la Fofi e sottoscritto per adesione da Federfarma, che «ha creato le basi per una costruttiva collaborazione tra farmacie e laboratori». D’Anna ribadisce la disponibilità della Fnob al confronto e alla condivisione delle misure volte a potenziare l’assistenza territoriale, ricordando come la legge sulle Semplificazioni e lo stesso accordo con la Fofi prevedano l’istituzione di un tavolo di lavoro presso il ministero della Salute per la definizione dei decreti attuativi. Un tavolo al quale, sottolinea, la Fnob intende portare il proprio contributo, affinché si definisca «un percorso chiaro di presa in carico del paziente nel pieno rispetto delle specificità professionali di ciascun operatore».
«La sperimentazione del modello della farmacia dei servizi condotta in questi anni dalle Regioni» conclude Cossolo «ha prodotto risultati positivi sia in termini di tutela della salute dei cittadini, sia per quanto riguarda la riduzione del carico di lavoro delle strutture sanitarie pubbliche. In questo senso, la norma inserita nel ddl di Bilancio prende atto di questa realtà e correttamente punta a renderla stabile attraverso la collaborazione tra farmacie, medici, laboratori e tutti gli altri professionisti della salute».