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Farmacie comunali, studio Kpmg: in Lombardia sono 468, il 15% del totale

30 Settembre 2025

In Lombardia si contano 468 farmacie comunali, che generano un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e rappresentano il 15,5% degli esercizi farmaceutici in attività nella regione. Sono distribuite in 239 comuni e il 90% è “urbana”, mentre nel restante 10% si contano 48 rurali sussidiate, cioè ubicate in paesi con meno di tremila abitanti. È la mappa delle farmacie comunali lombarde disegnata dalla ricerca che Confservizi Lombardia – l’Associazione delle imprese dei servizi pubblici locali – ha realizzato in collaborazione con Kpmg.

Presentata la settimana scorsa a Milano in un evento organizzato nella sede di Anci Lombardia, l’indagine mette a nudo punti di forza e debolezze delle farmacie pubbliche che operano nella regione. Come ha sottolineato Giuseppe Viola, direttore generale di Confservizi Lombardia, si tratta di realtà caratterizzate da solidità economica e liquidità finanziaria, che però devono fare i conti con alcune criticità peculiari del settore pubblico e altre condivise con le farmacie private.

Tra le prime, hanno spiegato Yuri Santagostino, presidente di Confservizi Lombardia, e Renato Acquistapace, coordinatore Lombardia di Assofarm/Confservizi, l’eccessiva burocrazia del Codice degli appalti, che per molte amministrazioni rappresenta un fardello difficile da superare.

Tra i problemi di cui risentono anche le farmacie private, invece, spicca la carenza di personale: i laureati in farmacia che escono dall’università sono in costante calo (erano più di 5.000 all’anno, ora sono 4.000) e il turnover è fortissimo; la maggior parte delle farmacie coinvolte nella ricerca, dicono i dati, ha 1 o 2 posizioni aperte.

Come trattenere allora i farmacisti? La ricetta che emerge dallo studio raccomanda l’adozione di buone prassi per reclutare, formare personale competente e mantenerlo. Ma opportunità arrivano anche dalle sinergie tra aziende municipalizzate, tra farmacie di diversi territori per ottenere economie di scala, per migliorare le competenze del proprio personale. È il modello delle reti di imprese, cui hanno fatto ricorso dodici aziende che hanno fatto sistema per gestire insieme 45 farmacie, con risultati superiori alla media nazionale: LeComunali – Farmacie in rete (tra Milano, Crema e Lodi) e Le farmacie fuori dal Comune (provincia di Varese), che attraverso la rete hanno centralizzato acquisti per milioni di euro, procedure unificate e creato i primi “network” pubblici in grado di competere con i privati. «In un contesto in cui cresce il trasferimento di servizi dalle strutture ospedaliere ai territori» ha concluso Massimo Giupponi, presidente di Anci Lombardia Salute e direttore generale di Ats Bergamo «le farmacie e i comuni vanno sostenuti».