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Manovra, luce verde in Commissione. Le novità su tetti, remunerazione e servizi

23 Dicembre 2025

Dal 2026 si alza dello 0,35% il tetto della spesa farmaceutica Ssn, con gli acquisti diretti a beneficiare dell’incremento maggiore (0,30%) e la convenzionata che prenderà il resto. È tra le misure di maggiore interesse per le farmacie contenute nel testo della Manovra che ieri la commissione Bilancio del Senato ha chiuso perché passi all’esame dell’Aula.

Rispetto alla versione licenziata dal Governo, sono poche ma significative le modifiche apportate in Commissione. Per quanto concerne i tetti sulla farmaceutica (articolo 78), lievita la dotazione della spesa per acquisti diretti (nella bozza approvata dal Consiglio dei ministri l’incremento si fermava allo 0,20%) che così l’anno prossimo si ritroverà risorse aggiuntive per circa 300 milioni di euro, mentre alla convenzionata andranno 50 milioni.

Altra modifica sostanziale sulla remunerazione delle farmacie: sempre all’articolo 78, il testo base imponeva un tetto alla quota marginale del 6% (sul prezzo al pubblico) che il Ssn riconosce sui farmaci rimborsati, fissandone il valore massimo a sei euro per tutti i medicinali dai cento euro in su; un emendamento approvato in Commissione ha ridimensionato l’impatto del provvedimento (che secondo alcune stime sarebbe costato alle farmacie circa 12 milioni di euro nel 2026), limitandone l’applicazione ai soli farmaci «oggetto di transito dal regime di classificazione A-Pht alla classe A, per la distribuzione in regime convenzionale».

Sono passate senza modifiche, invece, le altre misure che riguardano le farmacie. All’articolo 68, in particolare, viene confermata l’integrazione nel Ssn della farmacia dei servizi, le cui prestazioni verranno offerte in sinergia con medici di famiglia e altri professionisti della sanità territoriale. A tale scopo, il ddl stanzia dal 2026 un fondo di 50 milioni di euro all’anno, utilizzabili soltanto a tale scopo previa sottoscrizione, tra regioni e farmacie, degli accordi integrativi, che dovranno recepire la convenzione nazionale del marzo 2025. Sempre le regioni, dovranno rendicontare impiego dei fondi e servizi erogati, in modo da verificare l’impatto della misura. Entro il prossimo marzo, inoltre, i ministeri di Economia e Salute dovranno adeguare le ricette dem perché anche i servizi possano essere prescritti a carico del Ssn.