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Ondata di controlli fiscali alle farmacie, da Federfarma linee guida

2 Dicembre 2025

Negli ultimi mesi un numero crescente di farmacie sta ricevendo comunicazioni dall’Agenzia delle Entrate che preannunciano l’avvio di controlli fiscali “a tavolino”, fondati su ricostruzioni presuntive dei ricavi e su elaborazioni statistiche collegate agli Indici sintetici di affidabilità (Isa). È un’ondata che sta investendo molte province e che sta generando una certa preoccupazione anche in Federfarma, che sul tema ha predisposto un documento di linee guida per i propri associati (e domani è in programma una videoconferenza con le associazioni territoriali per illustrarle).

La novità più rilevante riguarda il modello di accertamento seguito dagli uffici territoriali dell’Agenzia: niente accessi in farmacia né verifiche tradizionali, ma controlli condotti interamente su dati già presenti nelle banche dati fiscali. Come riporta Punta Farma, società di consulenze nata dalla collaborazione tra Cooperativa esercenti farmacia e Federfarma Brescia, il punto di partenza è quasi sempre un punteggio Isa ritenuto troppo basso o, in alcuni casi, un reddito giudicato “antieconomico” rispetto al volume dei ricavi. Da qui l’Ufficio procede alla ricostruzione indiretta dei ricavi, applicando ai costi del venduto dell’extrafarmaco il ricarico medio – o più spesso mediano – osservato in un gruppo di farmacie considerate “virtuose”.

Secondo gli esperti, sarebbero proprio questi passaggi a sollevare le maggiori contestazioni. Il costo del venduto extrafarmaco non viene desunto dalla contabilità reale della farmacia controllata, ma stimato attraverso calcoli concatenati e presuntivi; il ricarico di riferimento deriva da campioni ristretti e non omogenei, che variano da un Ufficio all’altro; il confronto rischia così di risultare distorto nei casi, numerosi, in cui le farmacie “virtuose” hanno svolto nei periodi interessati servizi a margine elevato – come tamponi o vaccinazioni – che la farmacia verificata non ha mai effettuato. Il risultato, denuncia Punta Farma, è una ricostruzione che «si basa su presunzioni che generano altre presunzioni», con scostamenti anche rilevanti rispetto ai dati contabili effettivi.

Le preoccupazioni del comparto emergono chiaramente anche nella circolare diffusa il 10 novembre scorso da Federfarma, che segnala agli associati «una crescente attività di controllo» riferita agli anni d’imposta dal 2019 in avanti. Il sindacato ribadisce come gli Uffici dell’amminstrazione fiscale stiano fondando gli accertamenti sulla percentuale media di ricarico dei prodotti non medicinali praticata da alcune farmacie “virtuose”, «variamente individuate», e come da tali confronti derivi l’affermazione di un presunto stato di “antieconomicità”.

Federfarma richiama inoltre i principi della normativa tributaria: per assumere valore probatorio, una ricostruzione presuntiva deve poggiare su elementi «gravi, precisi e concordanti». Una condizione che, avverte la Federazione, difficilmente può considerarsi soddisfatta quando la pretesa è fondata su dati non omogenei, elaborati statistici costruiti per finalità diverse e una platea di confronto definita con criteri non trasparenti. Da qui l’annuncio della costituzione di una “cabina di regia” nazionale incaricata di monitorare la situazione, coordinare gli interventi e predisporre gli strumenti di supporto per i farmacisti e i professionisti che li assistono.

Il primo risultato di questo lavoro è la nota tecnica di cui s’è detto in apertura, che la Federazione ha già inviato alla Direzione centrale piccole e medie imprese dell’Agenzia delle Entrate e nella quale vengono evidenziate le criticità del metodo ricostruttivo e i rischi di un contenzioso ampio e dagli esiti incerti per l’Amministrazione.

Per i titolari coinvolti nella nuova campagna di controlli, è la raccomandazione finale di Federfarma, la parola d’ordine è agire con consapevolezza e tempestività. Le linee guida e l’incontro di domani rappresentano il primo tassello di un supporto strutturato, pensato per aiutare le farmacie a fronteggiare una metodologia di verifica che, per la sua natura e per l’impatto potenziale, richiede un approccio rigoroso e ben documentato.