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Rinnovo contratto collaboratori, confederali verso sciopero generale

10 Ottobre 2025

Si profila all’orizzonte il rischio di uno sciopero nazionale dei collaboratori di farmacia dopo l’annullamento dell’incontro che ieri avrebbe dovuto rimettere attorno a un tavolo Federfarma e le sigle confederali dei dipendenti. Ad annunciarlo un comunicato diffuso ieri da Fisascat Cisl, che attacca duramente il sindacato dei titolari per aver fatto saltare l’appuntamento. «Consideravano molto importante l’incontro» spiega Fisascat «perché avrebbe fatto emergere la volontà delle parti di definire il nuovo contratto nazionale, concordando sugli incrementi salariali e sulla parte normativa».  Per tale motivo, continuano i sindacati «avevamo lavorato con grande impegno: abbiamo avviato ed intrattenuto interlocuzioni continue con Federfarma per limitare ogni possibile problema di relazione e di metodo per finalmente tornare ad affrontare nel merito le questioni che stanno a cuore alle farmaciste ed ai farmacisti, alle collaboratrici ed ai collaboratori di farmacia: salario, professionalità, orari di lavoro e formazione».

Invece, Federfarma ha deciso di confermare la sospensione della trattativa e annullare l’incontro di ieri, in contraddizione – osservano le sigle confederali – con le dichiarazioni di Federfarma stessa delle ultime settimane, che esprimeva invece una disponibilità al confronto per superare le criticità. «Se abbiamo iniziato questa trattativa con l’idea che una fase nuova, moderna e evoluta delle relazioni sindacali si potesse aprire, questa gravissima scelta rimette le lancette dell’orologio indietro di anni».

Ora, concludono dunque i sindacati dei dipendenti, «si avvia una nuova fase di mobilitazione che chiamerà tutte le farmaciste ed i farmacisti italiani a partecipare alle iniziative di lotta che nei prossimi giorni definiremo e che sfoceranno con la dichiarazione di uno sciopero nazionale. Una mobilitazione che farà comprendere al Paese le ragioni di chi lavora in questo settore, ogni giorno più determinante per la sanità di prossimità».