Anche se ormai è legge (la 182/2025), il ddl Semplificazioni non è ancora entrato in vigore in molte delle sue disposizioni e serviranno ancora alcuni mesi perché ciò accada, dato che prima devono arrivare i decreti attuativi del ministero della Salute. Lo ricorda la Fimmg con particolare riguardo a due delle novità introdotte dal disegno di legge, accolte con grande favore dai medici di famiglia come dalle farmacie: le ricette ripetibili per i pazienti cronici e le certificazioni di malattia. Tant’è vero che il sindacato dei mmg ha diffuso ieri un comunicato con un prospetto della tempistica che si profila per l’attuazione delle varie misure, rivolto a correggere titoli e articoli di stampa che nei giorni scorsi hanno ingenerato nell’opinione pubblica aspettative precoci ma di una certa utilità anche per i farmacisti titolari.
Al centro del chiarimento c’è in particolare l’articolo 62 della legge 182/2025, dedicato alle “Semplificazioni in materia di assistenza farmaceutica ai pazienti cronici e in caso di dimissioni ospedaliere”. La norma prevede che, nell’ambito delle prescrizioni a carico del Servizio sanitario nazionale per la cura di patologie croniche, il medico possa indicare nella ricetta dematerializzata ripetibile, sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili in un arco temporale massimo di dodici mesi. Allo stesso tempo, viene ribadita la piena responsabilità del prescrittore, che può in qualunque momento sospendere la ripetibilità o modificare la terapia per ragioni di appropriatezza clinica.
Secondo la Fimmg, è però essenziale chiarire che questa impostazione non diviene operativa con l’entrata in vigore della legge, ma solo dopo l’adozione di uno specifico decreto attuativo del Ministero della Salute, chiamato a definire le modalità applicative. Un passaggio non meramente formale, perché da esso dipenderanno sia gli aspetti organizzativi sia quelli informatici, con ricadute dirette anche sul lavoro delle farmacie.
Per evitare equivoci e richieste improprie agli studi medici e alle farmacie, il sindacato ha quindi messo nero su bianco la sequenza temporale delle varie fasi di attuazione previste dalla legge, utilizzando uno schema di facile lettura destinato sia ai professionisti sia, in forma semplificata, agli assistiti.
La tempistica delle disposizioni secondo la Fimmg
Fase successiva: adeguamento dei sistemi informatici e dei gestionali, sia negli studi di medicina generale sia nelle farmacie, per consentire una gestione corretta e tracciabile delle nuove modalità prescrittive e di dispensazione.
Nel chiarimento diffuso, la Fimmg sottolinea inoltre un aspetto che considera centrale: il medico, e in particolare il medico di famiglia, resta il perno del percorso terapeutico. La possibilità di prescrivere terapie di durata più lunga non costituisce un automatismo, ma uno strumento che il mmg potrà utilizzare sulla base della conoscenza del paziente, della sua storia clinica e farmacologica, del livello di aderenza alla terapia e del rispetto dei controlli previsti nei Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali. In questo quadro, un paziente che segue con regolarità i controlli programmati potrà più facilmente accedere a una prescrizione prolungata rispetto a chi presenta criticità di compliance.
La comunicazione della Fimmg distingue inoltre due piani diversi: da un lato, la necessità di un messaggio semplice e rassicurante rivolto ai cittadini, volto soprattutto a chiarire che la legge non è immediatamente operativa; dall’altro, un’informazione più tecnica destinata ai professionisti, che anticipa il potenziale impatto dello strumento una volta attuato. In questa prospettiva, il sindacato segnala che sono già in corso lavori sul fronte informatico, con il coinvolgimento di software house, per sviluppare soluzioni che integrino prescrizione, Pdta e Fascicolo sanitario elettronico.
Per le farmacie, il chiarimento è rilevante perché consente di inquadrare correttamente le richieste che potranno arrivare nei prossimi mesi e di evitare fraintendimenti nella fase transitoria. La dispensazione mensile dei medicinali, la collaborazione con il medico di famiglia sul monitoraggio dell’aderenza e la comunicazione delle consegne restano elementi centrali del modello delineato dalla legge, ma potranno essere messi a regime solo dopo il completamento dell’iter attuativo. Fino ad allora, ribadisce la Fimmg, nulla cambia rispetto alle regole attualmente in vigore.