in evidenza

Costi della diretta, il tavolo Sifo-filiera riparte da un algoritmo aggiornato

3 Maggio 2018

Si rimette in marcia dopo una pausa di quattro mesi il tavolo tra Sifo e sigle della filiera farmaceutica sui costi della distribuzione diretta. Prossimo appuntamento il 23 maggio, quando farmacisti ospedalieri, farmacie del territorio (rappresentate da Federfarma, Fofi, Assofarm e Farmacieunite), distributori (Adf e Federfarma Servizi) e Cittadinazattiva si ritroveranno a Roma per discutere dell’ultima versione dell’algoritmo Cavaliere, dal nome del segretario laziale della Sifo che ne ha disegnato l’architettura. Si tratta, in sostanza, della formula che regione per regione (o addirittura Asl per Asl) dovrebbe misurare il canale distributivo più conveniente tra diretta, dpc e convenzionata in base a un esteso ventaglio di parametri.

Una prima versione dell’algoritmo, tratta dalle analisi condotte per la Sifo dall’economista della Scuola Sant’Anna di Pisa Giuseppe Turchetti, era stata consegnata alle sigle della filiera nell’ultima seduta del tavolo, risalente al 16 gennaio scorso. E subito era esplosa la polemica, perché la formula metteva a confronto alcuni indicatori – gli sconti di legge, il prezzo al pubblico, il prezzo di gara, il compenso alle farmacie per la dpc, lo storico dei volumi venduti – ma non altri, come i costi fissi della distribuzione diretta e soprattutto i suoi costi sociali, ossia l’onere a carico dell’assistito che deve fare la spola tra casa e farmacia ospedaliera per ritirare i farmaci.

Non gradirono farmacie e distributori, anche perché nella versione “incompleta” l’algoritmo certificava la convenienza della diretta in quasi tutte le simulazioni, eccezion fatta per i farmaci dal prezzo inferiore ai 20 euro (dove a vincere era la convenzionata). Si rischiò la rottura del tavolo, poi la ricucitura: l’algoritmo, spiegò la Sifo (e confermò Cavaliere in un’intervista a FPress), era soltanto una prima bozza di lavoro e al file excel della formula dovevano ancora essere aggiunti i fogli di lavoro che avrebbero consentito di mettere nel conto costi fissi e costi sociali.

Questo è ciò che dovrebbe fare l’ultima versione dell’algoritmo, che le sigle della filiera hanno già ricevuto da diverse settimane e che verrà discussa collegialmente nell’incontro del 23. Come scrive la Sifo nella lettera che accompagnava il file, in questa release la formula tiene in considerazione i costi gestionali della diretta (macchinari, immobilizzo delle scorte, ammortamenti, personale, software eccetera) e soprattutto i costi sociali a carico del paziente: distanza media della farmacia ospedaliera dall’abitazione, costo medio al chilometro, tempo richiesto per l’accesso al farmaco, numero di consegne al mese, salario dell’assistito e così via.

Funzionerà? Nell’incontro del 23 maggio verranno fatte simulazioni per mettere alla prova l’algoritmo, ma è molto probabile che farmacie e distributori abbiano già cominciato a “smanettare” sul foglio excel già da qualche settimana. Non a caso, il 13 maggio le sigle della filiera (cioè tutte quelle del tavolo, Sifo ovviamente esclusa) si incontreranno in una seduta preliminare che servirà a condividere valutazioni e orientamenti. Già lì dovrebbero saltare fuori cose interessanti.