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Aifa, nota 96 (vitamina D): in 25 mesi spesa calata del 21%, ma effetto si attenua

17 Marzo 2022

Nei primi 25 mesi di applicazione, la nota 96 dell’Aifa sulla prescrizione dei farmaci per la carenza di vitamina D nell’adulto ha abbassato di circa il 21% la spesa sostenuta dal Ssn per questa categoria. E’ quanto riporta un’analisi pubblicata ieri dall’Aifa sul proprio sito: il risparmio complessivo maturato nel periodo ammonta a circa 139 milioni di euro, per una media di 5,5 milioni al mese; i risultati più importanti si sono registrati nel primo anno di applicazione della Nota (7,5 milioni al mese di minor spesa), nel secondo invece ci sono state medie più contenute (circa 4 milioni al mese). Nel marzo 2021, in particolare, la spesa per questi farmaci è tornata a superare i 25 milioni al mese per la prima volta dall’introduzione della Nota.

Dlle singole regioni, prosegue l’analisi dell’Aifa, arrivano dati discordanti: le più virtuose (Piemonte, Pa Bolzano, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio) che registravano consumi inferiori alla media nazionale già prima dell’adozione della Nota. In altre, invece, la limitazione prescrittiva ha avuto effetti più contenuti, in particolare in Campania, Molise e Sardegna, dove negli ultimi 13 mesi si osserva addirittura un leggero aumento di consumi e spesa.

La raccomandazione finale che l’Aifa rivolge alle Regioni, quindi, è di «mantenere alta la sensibilizzazione sulla medicina generale al fine di assicurare la prescrizione appropriata della vitamina D. Non si osservano invece importanti aumenti dei consumi e della spesa di altri analoghi della vitamina D non oggetto della Nota».