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Otc, Assosalute: nel 2023 volumi giù per inflazione e debole stagionalità

26 Gennaio 2024

I farmaci senza obbligo di prescrizione chiudono il 2023 con 282 milioni di confezioni vendute (-2% sull’anno precedente) e un giro d’affari di 3 miliardi di euro (+4,8%). È il consuntivo che traccia Assosalute, l’associazione dei produttori di farmaci di automedicazione, sulla scorta delle rilevazioni provenienti da Iqvia. «Dopo un 2022 eccezionalmente positivo a causa di una vigorosa e anomala incidenza delle affezioni respiratorie I dati» è il commento «i dati evidenziano la progressiva “normalizzazione” della stagione epidemiologica». Quanto ai fatturati, «se da un lato si rileva uno spostamento del mix di consumo verso nuovi prodotti e confezioni, dall’altro le dinamiche inflattive e, soprattutto, l’aumento dei costi logistici e delle materie prime rimangono i fattori che contribuiscono maggiormente alla crescita».

Sui volumi, osserva ancora Assosalute, ha inciso poi una stagione influenzale posticipata e meno intensa dell’anno precedente, tanto che i farmaci per la cura delle affezioni respiratorie e gli analgesici – la prima e la seconda classe terapeutica del mercato non prescription con una quota cumulata del 59,1% dei volumi – fanno osservare una contrazione delle confezioni vendute del 2,4% e del 5,8% rispettivamente.

«Dopo i difficili anni della pandemia, i risultati 2023 evidenziano il ritorno alla normalità, per quanto anche il nostro settore risenta delle incertezze del contesto macroeconomico» afferma Salvatore Butti, presidente di Federchimica Assosalute «indubbiamente i farmaci di automedicazione confermano la loro importante valenza terapeutica per la cura di tutte quelle patologie non gravi, tra le quali anche il covid-19 nelle sue manifestazioni sintomatologiche lievi che le persone hanno imparato a conoscere e a gestire anche grazie all’irrinunciabile consiglio del farmacista e del medico di famiglia».