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Tumore gastrico, i pazienti chiedono probiotici e integratori rimborsati

22 Marzo 2019

Il 72% degli 80mila italiani circa che devono vivere senza stomaco a causa di un tumore gastrico fa ricorso ai probiotici: il 41% per fronteggiare i disturbi legati alle cure chemioterapiche e per i problemi intestinali dovuti alla gastrectomia, il 38% per gestire le alterazioni della flora batterica, il 28% per affiancare una terapia antibiotica. In metà dei casi è il gastroenterologo a prescriverli, in un quarto il medico di famiglia e in un altro quarto circa la scelta è del paziente stesso, magari con il consiglio del farmacista. E’ la fotografia scattata dall’indagine condotta dall’associazione Vivere senza stomaco per ricordare le condizioni di vita dei malati colpiti da tumore gastrico. Pazienti di serie B, è l’accusa, perché lasciati a loro stessi da servizi sanitari e Asl: le norme prescriverebbero la presenza di un nutrizionista nei centri oncologici, ma spesso non ci sono; l’acquisto di probiotici e fermenti lattici è lasciato interamente alle tasche dei malati, mentre gli integratori sono rimborsati soltanto in alcune regioni e con modalità differenti. Risultato, i pazienti spendono ogni anno tra i 155 e i 600 euro, a seconda del luogo di residenza.

Nel corso del seminario su nutrizione e microbiota nei pazienti con tumore gastrico, promosso l’altro ieri a Roma dall’Associazione, è così partito un appello alle istituzioni perché le differenze regionali vengano superate e siano garantiti a tutti i malati libertà di scelta, omogeneità ed equità di accesso alle cure. «La nostra speranza è che probiotici e integratori vengano erogati gratuitamente in modo omogeneo e appropriato su tutto il territorio nazionale» dice Claudia Santangelo, presidente dell’Associazione Vivere senza stomaco «inoltre diagnosi più precoci, possibili soprattutto grazie a un maggior coinvolgimento e alla formazione dei medici di famiglia, potrebbero migliorare le possibilità di intervento e aumentare la sopravvivenza, riducendo anche il ricorso a chirurgie demolitive».