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Ccnl dipendenti: Fofi propone mediazione, sigle confederali rispondono no grazie

18 Luglio 2025

Torna a farsi sentire la Fofi, Federazione degli ordini dei farmacisti, sulla trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei dipendenti di farmacia privata, ormai bloccata da diversi mesi. Con una nota diffusa ieri, la Federazione ha ribadito la propria disponibilità a offrire uno spazio di ascolto e confronto tra le parti sociali, nella speranza che il negoziato possa riprendere rapidamente e concludersi in tempi brevi.

«Alla luce dell’interruzione delle trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti delle farmacie private» scrive la Fofi «la Federazione, pur nella piena consapevolezza di non poter svolgere – ai sensi della normativa vigente e per consolidato orientamento giurisprudenziale – un ruolo di rappresentanza sindacale, ha manifestato alle organizzazioni sindacali sia dei datori di lavoro (Federfarma) che dei lavoratori (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs-Uil) la propria disponibilità all’ascolto e al confronto sulle principali questioni aperte».

L’iniziativa non arriva inaspettata: già a maggio, all’indomani della rottura del tavolo negoziale, la Federazione si era espressa auspicando una ripresa del dialogo tra le parti, sottolineando l’importanza di giungere a un’intesa «in una prospettiva equa, dignitosa e sostenibile». In quell’occasione, la Fofi aveva ricordato di non avere un ruolo sindacale, ma di essere comunque parte in causa sul piano professionale e culturale, per il valore che il contratto nazionale ha nel riconoscimento delle nuove competenze del farmacista, maturate negli ultimi vent’anni.

Alla nuova apertura lanciata ieri, Federfarma ha reagito con favore, esprimendo – come riporta la stessa Fofi – la ferma volontà di individuare possibili soluzioni che possano consentire una rapida ripresa del confronto. Più cauta la risposta dei sindacati dei lavoratori, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs-Uil: pur accogliendo l’interessamento della Fofi, hanno detto, la discussione deve restare nei perimetri definiti da prassi e norme, ossia tra le organizzazioni sindacali rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori e la rappresentanza sindacale degli interessi di impresa.