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Furti di farmaci, da Sifo edizione aggiornata delle Linee guida Padlock

4 Luglio 2018

A due anni di distanza dalla prima edizione, scatta l’aggiornamento per le Linee guida della Sifo sulle contromisure con cui aziende sanitarie e ospedaliere possono contrastare i furti di farmaci. Elaborato da un comitato interdisciplinare che comprende esperti di Aifa, Farmindustria, Ania (assicurazioni), Aiba (broker) e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il documento è stato presentato nei giorni scorsi alla stampa con un incontro ospitato nella sede di Farmindustria: l’obiettivo delle Linee guida, in sostanza, è fornire tutte le indicazioni con cui valutare la sicurezza del farmaco nelle farmacie ospedaliere, attraverso un’ampio ventaglio di modelli, analisi dell’esistente e indicazioni di metodo e di approccio. Il furto e il successivo riciclaggio di farmaci, ricorda Sifo in una nota, «rappresentano un fenomeno che ha inevitabili ricadute a livello economico ma anche sanitario, perché mette a rischio l’erogazione di farmaci e terapie ai cittadini».

«Il furto di farmaci impatta fortemente sulle organizzazioni sanitarie con problematiche di estremo interesse per il farmacista del Ssn» ha dichiarato Simona Serao Creazzola, presidente della Sifo «il progetto Padlock (dal quale scaturiscono le Linee guida, ndr) fornisce importanti strumenti alle organizzazioni sanitarie in una visione prospettica di autovalutazione ed eventuale adeguamento». «Farmindustria è in prima linea per garantire l’accesso dei pazienti ai medicinali che hanno alti standard di qualità, sicurezza ed efficacia» ha aggiunto Antonio Messina, vicepresidente dell’associazione industriali «le imprese del farmaco sono da sempre pronte a fare la loro parte». Le Linee guida sono ora a disposizione di tutto il Ssn e degli operatori della logistica farmaceutica per illustrare i vantaggi di un approccio preventivo basato sull’analisi dei rischi.