In un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, il presidente della Fofi Andrea Mandelli lancia un allarme chiaro e inequivocabile: la falsificazione di ricette mediche per ottenere psicofarmaci, oppiacei e ansiolitici è un fenomeno in forte espansione, spesso legato a un uso improprio da parte di adolescenti e giovani adulti.
«Siamo sentinelle», ricorda Mandelli, riferendosi al ruolo cruciale delle farmacie nella sorveglianza attiva di queste dinamiche. Il fenomeno, spiega, ha cominciato a manifestarsi con più evidenza dopo la pandemia e oggi coinvolge una fascia di popolazione difficile da profilare: giovani o giovanissimi che si presentano al banco con ricette falsificate o sottratte a medici ignari, nel tentativo di ottenere farmaci da utilizzare come sostanze d’abuso.
Il presidente della Fofi chiarisce che le segnalazioni riguardano soprattutto farmaci da impiegare nella terapia del dolore, normalmente prescritti a pazienti adulti o anziani, e che molti colleghi riferiscono di aver ricevuto denunce da parte di medici a cui è stato sottratto il ricettario. Le ricette contraffatte, precisa Mandelli, presentano spesso «segnali inequivocabili» che permettono a un occhio esperto di riconoscerle. Tuttavia, in alcuni casi si segnalano anche tentativi di falsificazione delle ricette elettroniche, più complessi da realizzare ma non impossibili, dal momento che richiedono l’accesso alle credenziali dei medici.
La preoccupazione cresce anche per l’aumento dei casi di giovani che combinano l’assunzione di farmaci con alcolici, un mix dagli effetti devastanti. Le indagini in corso da parte di diverse Procure italiane confermano che il problema ha ormai assunto una portata nazionale.
Secondo Mandelli, occorre intervenire non soltanto sul fronte dei controlli, ma anche su quello culturale e sociale. L’abuso di farmaci, osserva, rappresenta «la fotografia dei ragazzi di oggi», che ricorrono a queste sostanze come rifugio, «allo stesso modo di una droga». Per contrastare il fenomeno, oltre all’azione delle autorità sanitarie e delle forze dell’ordine, il presidente della Fofi richiama l’attenzione delle famiglie, «cellula base della società», invitandole a un ruolo più attivo e vigile nella tutela dei propri figli.
Il messaggio rivolto alla categoria è altrettanto chiaro: massima attenzione, segnalazione immediata di comportamenti sospetti e collaborazione piena con le autorità. Perché la farmacia, conclude Mandelli, deve continuare a essere presidio di salute e legalità sul territorio.