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Survey Ambrosetti-Cnr-Swg: da 9 italiani su 10 sì a vaccinazione in farmacia

15 Giugno 2022

La pandemia ha accresciuto la fiducia degli italiani verso i vaccini, che oggi sono ritenuti uno strumento sicuro ed efficace contro le malattie infettive dal 92% della popolazione. E nove connazionali su dieci sono favorevoli alla loro somministrazione nelle farmacie del territorio, in modo da rendere la prevenzione vaccinale ancora più prossima alle famiglie.

Sono alcuni dei dati che arrivano dalla survey realizzata da The European House – Ambrosetti e dal Centro Interdipartimentale per l’etica e l’integrità nella ricerca del Cnr in collaborazione con Swg: condotta su un campione di 2.000 individui e presentata ieri a Roma, l’indagine evidenzia un netto mutamento nelel opininoni degli italiani verso i vacckini in generale e quelli per covid in particolare: il 77% si dichiara favorevole alla quarta dose il prossimo autunno e il 17% di chi non si è ancora vaccinato si mostra aperto a farlo. Ancora, il 95% di coloro che nell’ultima stagione influenzale si è vaccinato, si dichiara pronto a ripeterlo nella prossima.

Buona anche la conoscenza delle vaccinazioni obbligatorie, meno quella relativa agli altri vaccini raccomandati: la netta maggioranza degli intervistati dice di sapere che ci sono vaccinazioni obbligatorie per l’età pediatrica e raccomandate per l’infanzia (98 e 94% rispettivamente), ma solo una parte (76 e 63%) riesce a ricordarne qualcuna. «La legge sulla vaccinazione obbligatoria per la fascia 0-16 anni e le numerose iniziative di sensibilizzazione realizzate negli anni» commentano i ricercatori «hanno certamente contribuito ad aumentare il livello di conoscenza delle vaccinazioni pediatriche, con tassi di copertura che, seppur in diminuzione durante la pandemia, si attestano su valori superiori al 90%».

Il timore di rischi per la salute e un’informazione inadeguata o scorretta sono i due motivi che, nel percepito degli intervistati, rappresentano i principali freni alla vaccinazione. Anche tra gli individui che dichiarano di ritenere i vaccini insicuri e inefficaci e chi dice di non essersi vaccinato contro covid la motivazione addotta più spesso riguarda la sicurezza, seguita da dubbi e diffidenza per le sperimentazioni.

Invece tra le azioni che, sempre a detta del campione, possono contribuire ad aumentare la fiducia verso le vaccinazioni, figurano la confidenza con il proprio medico o farmacista di fiducia e una maggiore trasparenza delle Istituzioni. Anche l’aumento dei punti di somministrazione agevola l’avvicinamento dei cittadini alla prevenzione vaccinale: è un discorso che riguarda le farmacie (citate anche da chi è meno favorevole ai vaccini) ma gli intervistati citano anche i luoghi di studio e di lavoro come sedi dove organizzare inoculazioni collettive.

«Il 55% degli intervistati dice sì anche all’ipotesi di ricorrere a bonus che incentivino le vaccinazioni, per esempio check up ed esami medici gratuiti o accessi a palestre e centri sportivi» dice Andrea Grignolio, responsabile del Vaccine hesitancy forum del Centro interdipartimentale del Cnr «si tratta di strumenti propositivi volti a ottenere una maggiore adesione vaccinale, che potrebbero affiancarsi a quelli già in uso come i disincentivi e le penalizzazioni e che allineerebbero le politiche vaccinali italiane a quelle promosse da molti altri Paesi».