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Riforma Enpaf, attizza già polemiche il documento Federfarma-Fofi-Fenagifar

4 Maggio 2018

Piovono già severe critiche sul documento in otto punti con cui mercoledì Federfarma, Fofi e Fenagifar hanno sintetizzato le loro proposte per la riforma della previdenza di categoria. Critiche di sostanza, sui contenuti, ma anche di forma, perché non tutti hanno gradito che le tre Federazioni (più Assofarm, il cui interesse però si riduce alla revisione dello 0,90%) abbiano messo sul tappeto soltanto ora le loro richieste, anziché farlo assieme alla stragrande maggioranza delle altre sigle di categoria nell’incontro convocato allo scopo dall’Enpaf il 23 aprile scorso. Al riguardo, l’affondo più pesante arriva dal Movimento nazionale liberi farmacisti, che a quel summit era presente. «Hanno dapprima snobbato la riunione con tutte le “anime” della categoria e ora vogliono imporre il proprio punto di vista senza confrontarsi con chi la pensa diversamente» commenta in una nota diffusa ieri il Mnlf.

Le richieste delle tre organizzazioni, poi, non sarebbero neanche originali. Ne è convinto Lino Imperatore (foto), presidente dell’Ordine dei farmacisti di Matera, che ieri ha inviato una lettera aperta per ribattere al documento delle tre Federazioni «Le proposte di riforma elencate» scrive Imperatore «ricalcano fedelmente ciò che già è previsto dalla normativa Enpaf, oppure è in cantiere nella riforma cui sta lavorando l’ente previdenziale stesso». Viene allora il sospetto, conclude Imperatore con una punta di ironia, che all’origine ci sia la «trovata» di «far passare per riforma conquistata ciò che già esiste. Tanto i farmacisti non si prenderanno la briga di verificare se questo o quel provvedimento erano già stati adottati in precedenza».