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Sanitari guariti, nove ordini chiedono chiarimenti su obbligo vaccinale

14 Giugno 2022

Dopo quanti mesi dalla guarigione scatta l’obbligo del vaccino per i professionisti sanitari che sono guariti dal covid e non si erano mai vaccinati? È la richiesta di chiarimento inviata al ministero della Salute da una decina di Ordini – tra i quali Fnomceo (medici), Fnopi (infermieri), Fnovi (veterinari) e Onb (biologi) – in una lettera che richiama alcune recenti decisioni della giustizia amministrativa.

Gli Ordini, in particolare, fanno riferimento a tre ordinanze cautelari del Tar Lombardia, dove si afferma che per i professionisti sanitari mai vaccinati e guariti dal covid fa testo la circolare ministeriale del 21 luglio 2021 (che fissa in sei mesi il termine entro il quale gli interessati devono ottemperare all’obbligo vaccinale) e non la circolare del 3 marzo 2021, che invece concedeva tre mesi.

A quest’ultimo intervento, ricordano gli Ordini, riporta però la nota inviata il 29 marzo scorso dall’Ufficio di gabinetto dello stesso Ministero, che ripristina quindi il termine dei 90 giorni per la vaccinazione dei “guariti”. I giudici amministrativi, tuttavia, affermano che se la circolare del luglio 2021 è quella che deve fare da riferimento, è perché il dicastero – nell’ultima nota – rinvia alla circolare del 3 marzo del 2021 ma non spiega i motivi per cui la circolare del luglio successivo non è più applicabile.

Sebbene l’interpretazione del Tar «non appaia pienamente condivisibile», prosegue la lettera, «la gestione dell’altissimo novero di diffide e ricorsi pervenuti a cascata su tutto il territorio nazionale ha di fatto bloccato le procedure di verifica demandate agli Ordini delle professioni sanitarie e reso la posizione dettata da Codesto Ufficio di Gabinetto difficilmente sostenibile sotto il profilo giuridico ed economico».

Al fine di evitare indicazioni eterogenee sui termini di differimento, così, gli Ordini invitano il Ministero ad adottare in tempi stretti una nuova circolare, che fornisca un indirizzo “univoco e motivato”. Nelle more, gli Ordini si adegueranno cautelativamente all’indirizzo dei Tar Lombardia, rispetto ai provvedimenti da adottare nei confronti dei professionisti sanitari e a quelli già adottati.

Tra gli Ordini che yhanno firmato la lettera non c’è la Fofi: in una nota inviata ai presidenti provinciali, la Federazione ha spiegato di non condividere alcuni passaggi del documento e di avere avviato una propria interlocuzione con il Ministro.