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Secondo ricerca italiana antibiotici senza ricetta da un farmacista su tre

16 Aprile 2021

Nelle farmacie italiane più di un farmacista su tre ammette di dispensare antibiotici senza la ricetta medica, anche se due terzi di loro dichiara di avvertire i pazienti sui potenziali effetti collaterali e più di uno su due dice di informare sull’importanza di completare l’intero ciclo di cura. E’ quanto emerge dallo studio condotto da cinque ricercatori italiani (Aida Bianco, Francesca Licata, Alessandro Trovato, Francesco Napolitano, Maria Pavia) della Scuola di medicina dell’università di Catanzaro e del dipartimento di Medicina sperimentale dell’università Luigi Vanvitelli di Napoli. Condotta tra il luglio 2019 e il febbraio 2020 mediante interviste a un campione rappresentativo di farmacisti del territorio, la ricerca è stata pubblicata il mese scorso sulla rivista Antimicrobial agents and chemotherapy dell’American society for microbiology.

Per le interviste è stato utilizzato un questionario anonimo in cinque sezioni, strutturato e convalidato, che ha consentito di raccogliere dati demografici e professionali del campione, conoscenze e atteggiamenti nei confronti dell’antibiotico-resistenza e della dispensazione di antibiotici senza ricetta, comportamenti e consigli al banco nei confronti dei pazienti.

I risultati rivelano che il 37,1% degli intervistati ammette di essere stato coinvolto nella dispensazione di antibiotici senza ricetta, anche se il 93,7% sa che è vietata. «La stragrande maggioranza» recita l’abstract dello studio «ha affermato di aver sempre/spesso chiesto ai clienti le proprie allergie ai farmaci (95,5%) e la propria storia farmacologica (82,5%). Due terzi (66,2%) hanno avvertito i propri clienti sui potenziali effetti collaterali dei farmaci e il 55% ha informato sull’importanza di completare l’intero ciclo di antibiotici». La motivazione addotta più diffusamente per giustificare la dispensazione di antibiotici senza ricetta è stata quella di venire incontro al cliente che aveva difficoltà a consultare il medico.

Due le conclusioni cui perviene lo studio: primo, la percentuale di antibiotici dispensati senza ricetta è «considerevole, quindi potrebbe essere facile per i pazienti abusare di questi farmaci; secondo, le politiche dirette a contrastare le antibiotico-resistenze dovrebbero prevedere interventi per incrementare il rispetto delle normative sulla prescrizione e dispensazione dei farmaci antibiotici.