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Covid, con AstraZeneca il primo contratto firmato dall’Ue per il vaccino

2 Settembre 2020

E’ con AstraZeneca il primo contratto per un vaccino anti-covid sottoscritto dalla Commissione europea in rappresentanza degli Stati dell’Unione. Firmato il 27 agosto, l’accordo consentirà ai Paesi Ue di acquistare 300 milioni di dosi, più un’opzione per ulteriori 100 milioni da distribuire in misura proporzionale agli abitanti dei singoli Stati.

Il contratto segue di circa un mese l’intesa preliminare siglata il 31 luglio da Bruxelles con Sanofi-GSK, diretta anch’essa ad assicurare ai Paesi europei adeguate forniture di vaccini. Sono quindi seguiti analoghi protocolli con Johnson & Johnson (13 agosto), CureVac (18 agosto) e Moderna (24 agosto). «La Commissione continua a negoziare accordi dello stesso genere con altri produttori di vaccini» recita una nota «e sta lavorando ininterrottamente per fornire ai cittadini dell’Unione un vaccino sicuro ed efficace».

«Il contratto con AstraZeneca» commenta dal canto suo Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea «è un importante passo avanti. Mi aspetto che il nostro ventaglio di potenziali vaccini si arricchisca ancora grazie a contratti con altre società farmaceutiche e alla collaborazione con i partner internazionali». La firma dell’accordo, ha aggiunto Stella Kyriakides, commissario Ue per la Salute e la sicurezza alimentare, «è stata resa possibile dall’importante lavoro preparatorio intrapreso da Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi».

Il vaccino cui sta lavorando AstraZeneca è attualmente sottoposto a sperimentazione clinica di fase II/III su larga scala, dopo aver ottenuto risultati promettenti nella fase I/II per quanto riguarda sicurezza e immunogenicità. La decisione di finanziarlo, ricorda la Commissione Ue, si basa su «un rigoroso approccio scientifico e sulla tecnologia utilizzata (il farmaco impiega un adenovirus ricombinante non replicativo degli scimpanzé), sulla rapidità di consegna su scala, sui costi, sulla condivisione del rischio, sulla responsabilità e sulle capacità produttive».