professione

Consegnate le onorificenze al farmacista Maestri e agli altri 56 Cavalieri

21 Ottobre 2020

«I riconoscimenti attribuiti ai singoli vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali». E’ la dedica speciale con cui il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha accompagnato ieri la consegna formale delle 57 onorificenze di Cavaliere al merito della Repubblica assegnate il 3 giugno scorso dopo la visita a Codogno, il comune lodigiano della prima zona rossa. Tra gli insigniti, come si ricorderà, c’è il farmacista Giuseppe Maestri (foto), titolare di farmacia nel piccolo centro lombardo, scelto a rappresentare i tanti colleghi di questa parte della regione che da un giorno all’altro si sono trovati in trincea a combattere contro l’epidemia.

«Come ho già detto a giugno» è il commento di Maestri a FPress «questo riconoscimento non va a me ma a tutta la professione, che continua a lavorare in prima linea per aiutare e assistere. E’ un premio che rafforza l’immagine dei farmacisti e ne ricorda l’importanza nel sistema delle cure territoriali. Mi sia permesso anche un grazie particolare alla socia con cui gestisco la farmacia e i collaboratori che lavorano con me, abbiamo condiviso fatiche e sacrifici perché condividiamo lo stesso amore per la nostra professione».

Oltre ai farmacisti, l’elenco dei premiati comprende medici, infermieri (la dottoressa accasciata sulla tastiera nella celebre foto che ha fatto il giro del mondo), operatori del 118, ricercatori (il team dello Spallanzani di Roma che ha isolato il virus), carabinieri, Alpini della Protezione civile, volontari della Croce rossa, ingegneri che hanno inventato nuovi dispositivi, preti, cassiere di supermercato che si sono distinte nella beneficienza, docenti che hanno continuato a fare lezione a distanza benché malati. E tanti altri ancora, in rappresentanza – come ha detto il presidente Mattarella, che il giorno prima aveva incontrato una delegazione di Federfarma – degli italiani che nella pandemia hanno fatto appello ai loro valori più alti.