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Violenze ai sanitari, sondaggio Fofi: vittima il 45% dei farmacisti

13 Marzo 2024

Quasi la metà dei farmacisti (45%) è stata vittima nell’ultimo anno di aggressioni fisiche e verbali, anche reiterate. È quanto rivela un sondaggio condotto dalla Fofi su un campione di 2.276 farmacisti in base a indicazioni del ministero della Salute. I risultati, diffusi ieri in occasione della Giornata nazionale per l’educazione e la prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, scatta una fotografia preoccupante: l’89% dei casi di violenza riferiti era rivolto a un farmacista del territorio e tra gli episodi più frequenti figurano aggressioni, fisiche e verbali, minacce e un importante numero di reati contro il patrimonio (oltre 600 segnalazioni) spesso accompagnati da condotte violente. Più di mille episodi, dice ancora il sondaggio, hanno riguardato aggressioni di tipo verbale, che si sono ripetute anche più volte nella stessa giornata.

«La violenza ai danni degli operatori sanitari» è il commento del presidente della Fofi, Andrea Mandelli «sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti in tutti i comparti della sanità e si registra con preoccupante frequenza anche nei confronti dei farmacisti che esercitano la professione al servizio dei cittadini, sia negli ospedali sia sul territorio. La difesa dell’incolumità di chi è quotidianamente sul campo per tutelare la salute delle persone è un atto doveroso che richiede un impegno costante e condiviso, che vede la Federazione in prima linea per consentire ai farmacisti di svolgere la loro professione nella massima sicurezza possibile».

La maggior parte delle segnalazioni, ricorda ancora Mandelli, è riconducibile a episodi di violenza verbale dovuti a intemperanze, per lo più derivanti dalla mancata dispensazione di un farmaco in assenza di ricetta medica o dalla carenza temporanea del medicinale. «A ciò si aggiungono atti di natura criminosa come i furti e le rapine perpetrati ai danni di farmacie e parafarmacie da parte di malviventi che agiscono anche in pieno giorno, mettendo a rischio l’incolumità di tutti». La Federazione, continua il presidente della Fofi, «è al lavoro per contrastare il fenomeno attraverso una serie di semplificazioni che consentano di ridurre il contenzioso con i pazienti. Incoraggiamo anche la denuncia degli episodi di violenza, per consentire un attento monitoraggio dei casi e un intervento appropriato a tutela della sicurezza degli operatori. Senza dimenticare il ruolo chiave dell’educazione alla cultura del rispetto contro ogni forma di violenza, che non può in alcun modo riguardare le strutture sanitarie e i professionisti che dedicano la propria vita ad assistere i pazienti».