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Decreto Scuola, sul “bonus” Ecm odg rassicura i farmacisti di farmacia

6 Giugno 2020

Finale al cardiopalmo per il decreto Scuola e per l’emendamento che abbuona i 50 crediti ecm da conseguire nel 2020 a beneficio dei sanitari che hanno continuato a lavorare durante l’emergenza covid. Il dl infatti scade domani e la Camera ha tempo soltanto fino a mezzanotte per convertirlo in legge, pena la decadenza. E dato che è già scarso il tempo per il voto in seconda lettura (il Senato l’ha approvato il 28 maggio) l’eventualità di modifiche al testo che costringerebbero a un terzo passaggio non è neanche considerabile. Per ovviare alle lacune della norma sui 50 crediti, dunque, ci si dovrà affidare all’ordine del giorno (prima firma Andrea Mandelli) adottato ieri da Montecitorio, che impegna il Governo «a estendere il riconoscimento in materia di crediti Ecm a tutti i professionisti sanitari e sociosanitari che operano nel Ssn».

La raccomandazione dovrebbe porre riparo non soltanto alle dimenticanze dell’emendamento (che lascia fuori dal “bonus” diverse categorie professionali), ma anche alle sue approssimazioni. Continua infatti a restare incerta l’applicabilità della disposizione ai farmacisti dipendenti di farmacia del territorio: il testo approvato dal Senato, infatti, riconosce i 50 crediti ecm a «medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti», che siano «dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali e delle strutture sanitarie private accreditate» oppure «liberi professionisti». E formalmente, i collaboratori di farmacia non rientrano né nel primo caso (le farmacie non sono strutture accreditate, ma convenzionate) né nel secondo, perché sono dipendenti (fatta eccezione per i co.co.co).

«A prescindere da formalismi e letture del provvedimento» commenta a FPress Giovanni Zorgno, rappresentante della Fofi nella Commissione nazionale ecm «l’ordine del giorno approvato ieri mette tutto a posto. E in ogni caso, il 10 giugno è prevista una seduta della Commissione che esaminerà la questione e confermerà l’allargamento del “bonus” a tutti i sanitari che hanno lavorato durante l’emergenza covid, nessuno escluso». Anche la Fondazione Muralti – l’ente di Federfarma Milano che gestisce la formazione degli associati – ha fatto i suoi passi e ha inviato l’altro ieri una richiesta di chiarimenti all’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari.