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Fattura elettronica: nel B2B obbligatoria dal 1 gennaio, rinviata solo nel B2C

27 Novembre 2018

Dopo essere stato accantonato per un paio di sedute, ha ricevuto ieri luce verde dalla commissione Finanze del Senato l’emendamento alla legge di conversione del decreto fiscale che rinvia di un anno l’obbligo per farmacie e medici di emettere fattura elettronica sulle prestazioni già trasmesse ai fini della dichiarazione precompilata dei redditi. La modifica, presentata la settimana scorsa dal relatore Emiliano Fenu (M5S), mira a risolvere le obiezioni sollevate una decina di giorni fa dal Garante per la privacy, che aveva espresso preoccupazioni per «la compatibilità del decreto con la normativa in materia di protezione dei dati personali» soprattutto a proposito di salute.

Come spiegato in un articolo di qualche giorno fa da FPress, l’emendamento riguarda soltanto una parte (minoritaria) delle fatture normalmente emesse dalle farmacie. L’obbligo della digitalizzazione dal primo gennaio, invece, rimane integralmente confermato per le cosiddette fatture “B2B”, indirizzate a fornitori o aziende con cui la farmacia intrattiene rapporti commerciali. Poiché l’emendamento è stato approvato nella versione originale, inoltre, resta da capire che cosa accadrà dopo il primo gennaio quando un cliente chiederà la fattura per una delle prestazioni interessate dal rinvio: la farmacia emetterà fattura cartacea, anche se la legge ne prescrive l’abolizione dal primo gennaio, oppure basterà lo scontrino fiscale? Se ne riparlerà nelle prossime tappe dell’iter legislativo, prima il voto dell’aula di Palazzo Madama e quindi il passaggio alla Camera.