dalla lombardia

Levato (Fimmg): farmacie nella filiera delle cronicità

12 Aprile 2018

Il piano regionale per la presa in carico della cronicità rappresenta una svolta importante nella politica sanitaria della Lombardia, perché per la prima volta si riconosce al territorio – e quindi alla medicina di famiglia – la gestione del paziente cronico. Ne deriverà un’opportunità preziosa per le cure primarie secondo Gabriella Levato, dall’altro ieri nuovo Segretario regionale di Fimmg Lombardia: 53 anni, medico di famiglia a Cologno Monzese, in provincia di Milano, Levato assume le redini del sindacato regionale quando è orma al via il cosiddetto Governo della domanda, il modello messo a punto dalla Regione per assicurare l’assistenza alle cronicità. Un modello, spiega a FPress, che bisognerà coniugare con il ruolo del Medico di mg così come lo disegna la convenzione nazionale di categoria. «Anche le farmacie fanno parte della filiera della cronicità» avverte «ed è quindi importante che la medicina di famiglia rafforzi la già esistente collaborazione con le farmacie lombarde».

I dati della Regione dicono che ammonta al 50% circa il numero dei medici di famiglia candidatisi entro il gennaio scorso al ruolo di gestore. Qualcuno ha detto che sono numeri da flop…
Dipende se si guarda al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: per me è mezzo pieno. I medici della Fimmg hanno aderito in modo importante e i numeri che risultano riflettono più o meno la nostra rappresentatività (che a livello nazionale, invece, è maggioritaria, ndr); altri sindacati invece non hanno mostrato lo stesso entusiasmo, anche se molti dei loro iscritti hanno comunque aderito. E poi non va dimenticata la questione anagrafica: da qui al 2023 andranno in pensione 1.500 generalisti, è comprensibile che chi si ritirerà nel giro di due o tre anni neanche comincia.

Il risultato, però, è che non tutti i cronici lombardi potranno avere il loro medico di famiglia per gestore, e dovranno quindi scegliere qualcun altro: un ospedale pubblico, un Ircss (ne sono stati accreditati una ventina), una struttura privata convenzionata (ce ne sono 128)…
Vero e la cosa ovviamente non ci fa felici. Non a caso, abbiamo ottenuto dalla Regione una modifica alle norme che impone ai gestori diversi dai mmg di far compilare il Pai – il Piano di assistenza individuale che elenca prestazioni ed esami da erogare in un anno – soltanto a un clinical manager. In ogni caso, l’obiettivo della Fimmg rimane quello di fare in modo che tutti i medici di famiglia siano gestori. Quando hanno ricevuto la lettera della Regione che li informava sulla presa in carico, molti pazienti hanno avuto paura all’idea di doversi affidare a qualcun altro per le loro cure croniche, questo a dimostrazione dell’importanza che riveste il medico di famiglia per i nostri assistiti

Anche le farmacie lombarde gradirebbero: suscita qualche disagio l’idea che a fare ricette per il cronico possa essere un medico ospedaliero, oppure lo specialista di un Ircss…
Capisco, ma si tenga presente che questo riguarderà soltanto i pazienti di maggiore complessità, per esempio i dializzati, i trapiantati o gli oncologici attivi, cioè quelli che preferibilmente scelgono come gestore l’ospedale di riferimento. Stiamo parlando di una fascia che conta in tutto 150mila assistiti. E poi, i soli farmaci prescrivibili sono quelli per i trattamenti previsti nel Pai, tutti gli altri rimangono di competenza del mmg. Certo si pone qualche problema di coordinamento tra i due prescrittori, andrà capito come risolverlo.

Quale collaborazione auspicate, sul territorio, con le farmacie?
In Lombardia abbiamo un ottimo rapporto con Federfarma regionale, abbiamo avviato da tempo progetti e collaborazioni importanti, per esempio sull’aderenza terapeutica. Auspico che questa collaborazione continui anche per la presa in carico, in piena trasparenza. Ma su questo ho la massima fiducia nella presidente Racca, che conosco e stimo.

Trasparenza?
Mi riferisco, per esempio, ad alcuni articoli di stampa che parlano di farmacie come gestori paralleli alla medicina generale, a Bergamo e provincia. Sono affermazioni errate, nella riforma lombarda le farmacie non possono assumere il ruolo di gestori, possono soltanto concludere contratti di collaborazione. Inoltre, presentare la farmacia come punto di riferimento in una gestione che vede nel Pai, tipico atto medico, l’elemento fiduciario più importante, non aiuta a migliorare la collaborazione, fondata sul reciproco rispetto delle competenze professionali, l’elemento sostanziale dell’integrazione a favore dei nostri assistiti.

Quando partiranno i primi Pai?
Stiamo arruolando i pazienti ed entro 45 giorni dovranno essere redatti i Piani. La Regione ha inviato a tutti i mmg-gestori le liste dei loro pazienti che possono scegliere di entrare nella presa in carico. è comunque il paziente a scegliere. C’è qualche problema con gli erogatori che non rendono disponibili le loro agende i nostri Centri servizi (i call center che ricordano ai pazienti le scadenze del Pai, ndr). Ma le cose, si spera, dovrebbero essere risolte a breve.