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Covid, allarme dall’Ema: nuovo lignaggio dominante da fine novembre

27 Ottobre 2022

Ai primi allarmi lanciati nei giorni scorsi da alcune autorità sanitarie nazionali ora si aggiunge anche l’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali: una nuova sottovariante di Omicron, Bq.1, e il suo sottolignaggio Bq.1.1, stanno velocemente emergendo e dovrebbero diventare dominanti in Europa tra la metà di novembre e i primi di dicembre. E non è una buona notizia, perché – dicono gli scienziati – le tre-cinque mutazioni chiave identificate sulla proteina Spike conferiscono alla nuova sottovariante una capacità di fuga immunitaria (cioè di eludere il sistema immunitario) non indifferente, che la protezione venga dai vaccini covid oppure da una precedente infezione, anche da Omicron.

Non solo: le stesse mutazioni-chiave renderebero Omicron Bq.1.1 anche resistente agli anticorpi monoclonali attualmente disponibili, mentre è opinione dell’Ema (ma serviranno verifiche) che dovrebbero mantenere la loro efficacia i trattamenti con antivirali (come Paxlovid) perché non prendono di mira la proteina Spike ma altre componenti di Sars -CoV-2.

Per Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Agenzia europea, è sicuro l’arrivo di una nuova ondata pandemica, motivo per cui va rinnovato l’invito ai cittadini europei di «vaccinarsi o ri-vaccinarsi senza aspettare”, in particolare gli anziani, i fragili e le categorie a rischio. Meglio ancora vaccinarsi contro covid e influenza, perché «i due virus circoleranno insieme quest’inverno».

Bq.1 è stato identificato la scorsa settimana in «almeno cinque Paesi» in Europa e si sta diffondendo rapidamente. In Francia è stato rilevato per la prima volta a metà settembre e rappresenta già il 15% delle infezioni da Sars-CoV-2 nella Francia continentale e quasi il 50% dei casi nella regione dell’Ile-de-France (Parigi).

«Stiamo seguendo con grande attenzione anche la sottovariante denominata XBB, che si sta diffondendo rapidamente in Asia e che è stata rilevata nei paesi dell’Unione europea» ha spiegato ieri Cavaleri «questi recenti sviluppi mostrano che il virus sarà sempre più veloce di noi in termini di adattamento dei vaccini. Tuttavia, i nuovi vaccini adattati possono migliorare l’immunizzazione anche se la loro composizione non corrisponde perfettamente a questi ultimi ceppi»

Attualmente l’Europa dispone di sei vaccini per la vaccinazione primaria, quattro vaccini adattati e otto trattamenti approvati. Intanto all’Ema prosegue l’esame del vaccino Sanofi contenente il ceppo Beta, per il quale è attesa una decisione a novembre, nonché sul vaccino della spagnola Hipra (Alpha + Beta) per il quale sono disponibili dati aggiuntivi. Inoltre, l’Agenzia sta esaminando il bivalente Comirnaty adattato a Ba.4-5 per l’uso come richiamo nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni e dovrebbe emettere un parere il prossimo mese.