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Inghilterra, fondi alle farmacie tagliati in cinque anni di 920 mln di euro

29 Ottobre 2022

Negli ultimi cinque anni le farmacie inglesi hanno patito un taglio ai finanziamenti che in termini reali, cioè al netto dell’aumento inflattivo, ammonta a 790 milioni di sterline, più di 920 milioni di euro. È quanto rivela un articolo del Pharmaceutical Journal che cita dati di fonte governativa. Nel 2019, ricorda la rivista, il  Community pharmacy contractual framework per il quinquennio 2019/20 to 2023/24 ha stanziato per le farmacie un finanziamento di 2,6 miliardi di sterline (poco più di 3 miliardi di euro) all’anno; tuttavia, i dati pubblicati dal governo mostrano che nel 2022/2023 il fondo vale in termini reali £ 2,3 miliardi di sterline, circa 300 milioni in meno rispetto a quanto stabilito per l’anno.

Le cifre, fornite dal ministro della Salute Will Quince, sono arrivate in risposta a un’interrogazione scritta di Helen Morgan, deputata liberaldemocratica per il North Shropshire, che ha chiesto al Governo ragguagli sull’importo dei finanziamenti erogati alle farmacie nella cornice del Contratto nazionale.

«L’inflazione continua a erodere i finanziamenti» ha commentato Mark Lyonette, amministratore delegato della National pharmacy association (Npa, il sindacato delle farmacie indipendenti) «il risultato è che molti esercizi si ritrovano oggi una situazione finanziaria precaria».

La Npa ha commissionato di recente uno studio all’University College di Londra dal quale emerge che dal 2015 a oggi le farmacie hanno subito un taglio ai fondi che in termini reali arriva al 25%. Valutato in termini percentuali sulla spesa sanitaria complessiva del Nhs, il finanziamento alle farmacie inglesi ha toccato il valore più basso dal 1948/1949. I dati sul numero di farmacie in attività diffusi questo mese dicono che da sette anni a questa parte non si era mai registrati valori così bassi.

«I proprietari stanno affrontando consistenti problemi a causa dei tagli ai finanziamenti» commenta Janet Morrison, direttore esecutivo del Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che rappresenta le farmacie nelle trattative contrattuali con il Nhs) «ci sono vari metodi per valutare l’impatto dell’inflazione e di altri fattori sul finanziamento pubblico ma tutti mostrano un calo crescente e insostenibile delle risorse, che stiamo evidenziando ripetutamente ai responsabili politici. Questa erosione sta avendo un grave impatto sulla capacità delle farmacie di fornire servizi sanitari in un momento in cui gli assistiti fanno sempre più affidamento su questi servizi».

Steven Anderson, amministratore delegato della catena di farmacie Rowlands (che fa capo al distributore tedesco Phoenix) ha affermato che le cifre fornite dal Governo sono «scioccanti» e mettono «per la prima volta nero su bianco la gravità del sottofinanziamento di cui soffre la farmacia. Non c’è da stupirsi delle centinaia di esercizi che negli ultimi anni hanno dovuto chiudere per l’inflazione dilagante».

Nel tentativo di alleviare le difficoltà del settore, il Governo si è impegnato a cancellare il payback da 100 milioni di sterline che le farmacie avrebbero dovuto restituire al Nhs per lo sfondamento sulla spesa farmaceutica.