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Jama: dopo sentenza Usa su aborto boom di richieste per “pillola” dall’estero

4 Novembre 2022

Secondo uno studio pubblicato dal Journal of the American Medical Association (Jama), dopo la sentenza della Corte suprema Usa del giugno scorso che ha demandato ai singoli Stati la regolamentazione del diritto all’aborto, sono aumentate di circa il 160% le richieste di assistenza ad Aid Access, un servizio a distanza che consente di ricevere dall’estero la pillola abortiva a costi compresi tra i 100 e i 150 dollari.

Con la decisione della Corte suprema, come si ricorderà, diversi Stati americani hanno adottato o confermato norme che limitano o vietano l’aborto all’interno dei loro confini. Aid Access è un team di medici e legali che opera al di fuori del servizio sanitario americano e aiuta le donne ad abortire a casa: in una ventina di Stati Usa la pillola viene prescritta da un medico americano e recapitata dall’estero, in altri la ricetta è affidata a un medico europeo (con invio sempre dall’estero).

Secondo lo studio di Jama, prima della sentenza della Corte Suprema Aid Access riceveva in media 83 richieste giornaliere da una trentina di 30 Stati americani. Nei due mesi successivi all’intervento dei giudici federali, le domande di assistenza salite fino a 213 al giorno, con gli incrementi più forti in Louisiana, Mississippi, Arkansas, Alabama e Oklahoma. Ossia cinque degli Stati dove l’aborto è ietato.

Le «restrizioni legali» appaiono spesso tra i motivi indicati dalle donne che richiedono il servizio, come risulta dai questionari da compilare al momento della richiesta di assistenza. Negli Stati che hanno reso illegale l’aborto, tale causa ricompare in circa il 62% dei moduli, prima della decisione della Corte Suprema l’incidenza si fermava al 31%.

Da notare che lo studio non fornisce dati sugli accessi agli altri canali che, negli Usa, consentono di ottenere la pillola abortiva, come i siti web commerciali (che però non offrono supporto medico).