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Elezioni Federfarma, crescono le rappresentanze che non voteranno

9 Giugno 2020

Si allarga il fronte delle rappresentanze territoriali di Federfarma che contestano tempi e modi della “tele-assemblea” elettiva convocata dalla Federazione per dopodomani. Alle sei province (Belluno, Campobasso, Catanzaro, Cosenza, Isernia e L’Aquila) più una regione, il Molise, che la settimana scorsa avevano proclamato lo “sciopero del voto” per contestare la gestione verticistica dell’attuale presidenza, se ne sono aggiunte nell’ultimo week end un’altra mezza dozzina, alcune delle quali hanno messo nero su bianco i motivi della loro astensione. E’ il caso per esempio di Federfarma Trapani, il cui presidente – Leonardo Galatioto – ha inviato venerdì una lettera a tutte le rappresentanze del sindacato per contestare l’urgenza con cui sono state indette le elezioni e la “tele-modalità” prescelta per effettuarle, «dal momento che è ormai terminato il “lockdown” ed è possibile muoversi sull’intero territorio nazionale». Ma soprattutto, a non piacere è «la repentina accelerazione imposta all’assemblea, che ha precluso di fatto qualsiasi confronto di idee e di programmi, stroncando sul nascere la formazione – seppur ipotetica – di candidature alternative».

Lettera anche da Federfarma Pordenone e dal suo presidente, Francesco Innocente, che motiva l’astensione dal voto della propria associazione con i tempi ristrettissimi della convocazione (nonostante sia ormai possibile convocare un’assemblea “in loco” dal 14 giugno), la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2019 e di quello preventivo 2020, l’impossibilità di un «confronto democratico su programmi e obiettivi».

Ha preso carta e penna anche Federfarma Arezzo, che con il suo presidente, Roberto Giotti, contesta la “tele-assemblea” di giovedì per la convocazione «senza un adeguato preavviso e quindi senza una sufficiente preparazione organizzativa». E’ quindi mancato il «necessario confronto programmatico», cosa che renderà la tornata elettorale «una sorta di ingiustificato plebiscito a favore di una fantomatica lista costruita a tavolino dall’attuale dirigenza, con il sentore di un probabile avvallo di qualche Presidente regionale».

Ma l’elenco delle rappresentanze territoriali che hanno proclamato lo sciopero del voto non si ferma alle tre appena citate: in Sicilia farà lo stesso anche Federfarma Agrigento, in Friuli Venezia Giulia alla fine dovrebbe votare soltanto Trieste, in Veneto oltre a Belluno dovrebbe astenersi un’altra associazione e si vocifera di indecisi in altre due.

C’è poi da capire che cosa faranno i singoli: a parte le prese di posizione ufficializzate dalle associazioni, girano voci di delegati incerti se partecipare o no, oppure demotivati da una procedura elettronica che, per quanto semplice sia, continua a suscitare diffidenze. Al riguardo, un’indicazione potrebbe arrivare dalla simulazione di voto organizzata per oggi dalla Federazione, alla quale tutti i delegati dovrebbero partecipare con le credenziali ricevute da Roma. Sarà interessante raccogliere commenti e giudizi.