professione

Competenze, si riscaldano i rapporti tra medici e infermieri

10 Aprile 2018

C’entrerà forse la recente istituzione della Fnopi, l’Ordine degli infermieri, il più grande di sempre con oltre 400mila iscritti. Fatto sta che negli ultimi giorni sembrano farsi sempre più “caldi” i rapporti tra questa professione e quella dei medici, spesso contigua in ospedali e ambulatori. Testimoniano due episodi recentissimi, provenienti da Sardegna e Friuli Venezia Giulia. In quest’ultimo caso, al centro dei dissidi ci sono i protocolli adottati dalla Regione per inquadrare l’attività infermieristica nelle strutture pubbliche. Sui quali è piovuta nei giorni scorsi la bocciatura dell’Ordine dei medici: inaccettabili, è il giudizio, perché demandano agli infermieri atti di pertinenza del medico come la somministrazione di una terapia in emergenza-urgenza. Un’apertura, sostiene l’Ordine, che prima ancora di essere valutata in relazione alle competenze dell’infermiere va bocciata per i rischi che comporta rispetto al reato di abuso della professione medica.

Dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, dove ad attizzare la polemica è stato l’editoriale uscito sull’ultimo numero dell’house organ dell’Ordine dei medici di Cagliari, firmato dal suo presidente Raimondo Ibba. Nell’articolo, il medico se la prende con la legge Lorenzin che ha istituito la Federazione degli ordini degli infermieri (Fnopi), rea a suo dire di essersi limitata «a modificare null’altro se non il titolo sulla targa e ad accendere, in tanti, la falsa illusione che bastasse cambiare il badge sul camice per trasformare l’infermiere in un piccolo medico, invece che farne un grande infermiere». La Legge, conclude Ibba, «non mancherà di modificare i rapporti professionali e creare nuove relazioni istituzionali».

L’uscita, ovviamente, non è piaciuta agli infermieri, che hanno risposto a stretto giro di posta. «A volte ritornano sterili e anacronistiche polemiche del “mondo perduto” degli anni 80» recita una nota firmata dai presidenti degli Ordini delle professioni infermieristiche di Sassari, Nuoro, Oristano e Carbonia-Iglesias, Piero Bulla, Roberto Sogos, Raffaele Secci, Graziano Lebiu. «Quali sono le due paure dell’Ordine dei Medici? Teme che la propria identità professionale e politica sia minacciata da altri? Nessuno degli scriventi e nessun appartenente agli albi che rappresentiamo ha mai messo in discussione, e ci mancherebbe altro, le competenze mediche che riguardano il processo diagnostico e quello terapeutico». Gli infermieri, piuttosto, si ritengono «i più qualificati attori di una équipe multidisciplinare, poiché solo attraverso il nostro agire professionale passa la corretta e concreta applicazione delle prescrizioni. Per quanto poi attiene a tutto il processo di assistenza, riteniamo a pieno titolo di essere autonomi e competenti e tutt’altro che improvvidi, visto il percorso formativo e non ultima la norma fortemente sostenuta e non subita dall’intera comunità infermieristica». La farmacia dei servizi è avvisata.